caso kennedy
7:00 am, 23 Ottobre 17 calendario

Sui JFK files è giallo sui gialli

Di: Redazione Metronews
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USA «Se non riceverò indicazioni in senso contrario, consentirò la diffusione dei JFK files a lungo bloccati e classificati». È mistero sull’annuncio fatto da Donald Trump su Twitter in riferimento ai documenti ancora segreti (circa 3.000 e i 30.000 già resi noti ma zeppi di omissis) sull’assassinio del presidente democratico John F. Kennedy il 22 novembre 1963 a Dallas. Trump, smentendo le voci che circolavano, ha confermato la diffusione dei documenti per il prossimo 26 ottobre, quando saranno passati 25 anni dal 1992 quando venne approvata la legge “President John F. Kennedy Assassination Records Collection Act” che aveva stabilito che i files sarebbero dovuti diventare pubblici dopo 5 lustri. La legge del 1992, varata per dissipare la teoria cospirativa alimentata dal film di Oliver Stone “Jfk” uscito l’anno precedente, aveva già consentito la divulgazione di milioni di pagine legate all’omicidio, ma aveva fissato la desecretazione totale dopo 25 anni. Al momento, però, non è chiaro quanti e quali documenti Trump intende realmente rendere pubblici.
Il ruolo della Cia
Usando l’escamotage della “ragion di Stato”, dopo consulto con i servizi segreti, potrebbe mantenere sotto chiave i documenti più delicati. Tra questi, secondo il Washington Post, anche quelli sulle attività negli anni Sessanta di alti funzionari della Cia, consapevoli delle attività dell’omicida ufficiale di Kennedy, Lee Harvey Oswald, nei giorni precedenti a quello in cui con un fucile di precisione italiano dal quarto piano di un deposito sparasse al presidente.
In particolare «il viaggio a Città del Messico di Oswald a fine settembre del 1963 (due mesi prima dell’assassinio di Kenendy) e il corteggiamento da parte di spie cubana e sovietiche». Oswald venne arrestato immediatamente dopo i 3 colpi sparati ma non parlò mai perchè fu assassinato a sua volta da Jack Ruby mentre, accompagnato dalla polizia di Dallas, veniva scortato fuori dal commissariato. È facile pensare che i dossier più scottanti – in nome della sicurezza nazionale – resteranno segreti. La stessa Cia starebbe facendo pressioni in tal senso su Trump.
METRO

23 Ottobre 2017
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