Brutti e Cattivi, un film sui disabili ma senza pietismo
CINEMA Il Papero (Claudio Santamaria) è senza gambe; sua moglie, Ballerina (Sara Serraiocco), è senza braccia, il loro amico Il Merda (Marco D’Amore) è un rasta tossico e l’altro è Plissé (Simoncino Martucci) un nano rapper dalla magiche mani capace di aprire qualunque cassaforte. E tutti insieme appassionatamente, stufi di elemosine, decidono di tentare il colpo della vita, rapinando una banca ma ognuno ha in mente un proprio piano. Travolgentemente trash e irresistibilmente tragicomico, è Brutti e Cattivi di Cosimo Gomez, da giovedì nei cinema. «Mi sono un po’ buttato con incoscienza – confessa Santamaria – non ci sono altri modi per interpretare ruoli così estremi. Ci vuole l’incoscienza e ci vuole la voglia di sfida. Ma era un personaggio straordinario, poteva diventare una maschera e, invece, lo salva il suo sogno. Quello che lo abbandona mai, il sogno di avere le gambe».
E la Serraiocco, che vedremo impegnata in azzardatissime scene, anche di sesso spiega: «Mi sono allenata a lungo per imparare a fare molte cose con i piedi, come fa il mio personaggio che, pur senza braccia, non si sente inferiore alle altre donne».
Ma qual è stata la cosa più intrigante del progetto? «Il poter finalmente raccontare di disabili senza pietismo – dice Santamaria – Qui i disabili sono cattivi e meschini come tutti gli altri, e come tutti gli altri si danno da fare, non a caso abbiamo ricevuto molte lettere da disabili che si complimentavano con noi. Direi che questo è un film sull’uguaglianza».
SILVIA DI PAOLA
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