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9:39 pm, 8 Ottobre 17 calendario

Catalogna, in piazza contro la secessione

Di: Redazione Metronews
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SPAGNA Mentre lo scrittore Vargas Llosa grida contro i secessionisti il suo «no al golpe», interviene altrettanto duro il premier spagnolo Rajoy. «L’unità della Spagna non è negoziabile», «sotto ricatto non si può costruire nulla». «Fino a quando non si tornerà alla legalità, ovviamente non negozierò», ha detto Rajoy, aggiungendo che impedirà «che qualsiasi dichiarazione d’indipendenza si concretizzi in qualcosa». Ha anche detto di non escludere di applicare l’articolo 155 della Costituzione (con cui Madrid assumerebbe le competenze dell’esecutivo catalano), ma che ritiene «l’ideale» sia evitare misure «drastiche». 
Poi ha dialogatocon le forze unioniste scese in piazza in Catalogna: «Non siete soli», ha scritto su Twitterribadendo : «Preserveremo l’unità della Spagna». E poi sempre su Twitter si è complimentato con la Guardia Civil, nel giorno della festività della patrona del corpo celebrata quest’anno a Toledo, per l’impegno «nella difesa della Costituzione e della legge». 
I protagonisti della giornata sono stati i soli unionisti. In centinaia di migliaia hanno invaso il centro di Barcellona (un milione per gli organizzatori, 350 mila per la polizia), confluiti soprattutto dalla Catalogna ma anche da molte località del Paese per dire no all’indipendenza della regione. Dalle strade di Barcellona si è alzato l’appello popolare all’unità. Societat Civil Catalana ha organizzato la manifestazione con lo slogan «Basta! Recuperiamo il senno».  Una mobilitazione massiccia, cui hanno preso parte anche politici. Presente anche il premio Nobel per la Letteratura Mario Vargas Llosa, che ha parlato di «colpo di stato». Sul fronte economico, sono una quindicina le compagnie che hanno trasferito fuori dalla Catalogna la sede legale.
Ma Puigdemont tira dritto
«Applicherà la legge». Il presidente catalano, Carles Puigdemont, tira dritto e insiste sul fatto che applicherà «ciò che dice la legge» del referendum del primo ottobre sull’indipendenza, sospeso dalla Corte costituzionale. La legge prevede una dichiarazione di indipendenza dopo il voto, che la Generalitat considera valido. Puigdemont ha ammesso di non essere in contatto con il governo di Madrid: «Da tempo non abbiamo contatti, perché rifiutano di parlare dell’argomento. Vorrebbero che di questo tema non si parlasse». Il Parlament di Catalogna si riunirà in seduta plenaria domani, dopo che la sessione prevista per lunedì è stata sospesa dalla Corte costituzionale per il timore che vi fosse proclamata unilateralmente l’indipendenza. Puidgemont interverrà alle 18 e sul tavolo ci sarà proprio quel testo. Per il governatore, «ciò che sta accadendo in Catalogna è reale, piaccia loro o meno. Milioni di persone hanno votato, che vogliono decidere, dobbiamo discuterne». Un’ipotesi in campo è la sospensione dell’indipendenza.
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8 Ottobre 2017
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