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6:19 pm, 4 Ottobre 17 calendario

Rajoy a Puigdemont: “Rinunci all’indipendenza”

Di: Redazione Metronews
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Il presidente del consiglio Spagnolo Mariano Rajoy ha chiesto che il presidente della Generalitat (il parlamentino regionale catalano), Carles Puigdemont, di rinunciare “nel più breve tempo possibile” al progetto di indipendenza. Ieri il governatore catalano aveva annunciato per lunedì prossimo la proclamazione unilaterale dell’indipendenza della Catalogna. La rinuncia è “la miglior soluzione” che consente di “evitare mali peggiori”.     “Ha una soluzione?” chiede Rajoy riferendosi a Puigdemont. “certo, e la migliore è una pronta svolta verso la legalità e l’affermazione, il prima possibile, che non andrà a fare una dichiarazione unilaterale di indipendenza, perché con questo si eviteranno mali peggiori”.
Lunedì. In Catalogna  è stata convocata per lunedì 9 ottobre alle ore 10 la seduta del Parlamento catalano con all’ordine del giorno un unico punto: le dichiarazioni del presidente della Generalitat, Carles Puigdemont, sul referendum dell’1 ottobre e le sue conseguenze. Nella convocazione non si menziona direttamente la dichiarazione di indipendenza, anche se non è escluso che l’ordine dei lavori possa essere modificato proprio con l’inserimento dell’esame della dichiarazione unilaterale di indipendenza. Che tuttavia potrebbe essere sospesa per favorire un possibile dialogo.
“Questione di giorni”. La dichiarazione di indipendenza della Catalogna “è una questione di giorni”, aveva detto nella tarda serata di ieri alla bbc, Bbc il presidente della Generalitat di Catalogna, Carles Puigdemont, che ha parlato con l’emittente britannica prima che il re Filippo IV tenesse il suo discorso allanazione. “Dichiareremo l’indipendenza 48 ore dopo che saranno ufficiali i risultati del voto” al referendum, ha detto Puigdemont. “Questo accadrà probabilmente quando arriveranno gli scrutini del voto dall’estero e quindi ci muoveremo tra il fine settimana e l’inizio della settimana prossima”, ha aggiunto.
Ue.  “Decisioni unilaterali compresa la dichiarazione di indipendenza da uno Stato membro sono in contrasto con l’ordinamento giuridico europeo e sono destinate a provocare pericolose divisioni”, ha avvertito il presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani, al termine del dibattito sulla Catalogna. Secondo Tajani, “nessuno ha gradito gli eventi accaduti domenica” e serve una “riflessione serena e profonda che favorisca il dialogo in Spagna”. Di fronte alla crisi “come la storia dell’Ue ci insegna, in democrazia, l’unica strada da percorrere è quella di lavorare insieme per la concordia e l’unità”, ha detto Tajani.
“Forza giustificata”.  “La violenza non risolve nulla in politica”, ma “è un dovere di ciascun governo far rispettare la legge e questo può richiedere l’uso proporzionato della forza”, ha detto il vice-presidente della Commissione, Frans Timmermans, durante un dibattito sulla Catalogna. Per la Commissione, la violenza “non può mai essere una risposta o una soluzione”. Il presidente del Partito Popolare Europeo, Manfred Weber, ha ricordato che “chi lascia la Spagna lascia l’Unione Europea, il che significa lasciare il mercato unico, lasciare Schengen e lasciare la zona euro”. Il capo-gruppo dei Socialisti&Demcoratici, Gianni Pittella, ha avvertito che una dichiarazione di indipendenza “potrebbe essere foriera di nuovi scontri e di nuovi disastri”. Il liberale Guy Verhofstadt, dentro il cui gruppo convivono gli indipendentisti del Partit Demo’crata Europeu Catala’ e gli anti-secessione di Ciudadanos, ha ricordato il rischio di “una frattura forse impossibile da ricucire per la Catalogna”. Per Verhofstadt, “il futuro di più di 70 nazioni europee, la Catalogna ma anche le mie Fiandre, non è nella separazione brutale, ma nella cooperazione profonda”.

4 Ottobre 2017
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