Calcio
6:30 am, 3 Ottobre 17 calendario

Var, odio e amore Tardelli e Biscardi, intervista doppia

Di: Redazione Metronews
condividi

CALCIO La moviola in campo, incastrata nell’orrido acronimo  “Var” (Video assistant referee) anima per ora in via sperimentale  i campionati del Portogallo, dell’Italia e della Germania. In Italia la lista delle sviste è già lunga: ma l’elenco dei casi risolti prima di lasciar correre una ingiustzia è grande forse il doppio. «Mi pare che al 95% abbia funzionato, risolvendo i problemi- ha detto ieri il tecnico dell’Italia, Giampiero  Ventura – e per il 5% sia ancora migliorabile». Non è un caso che la Serie A domenica abbia salutato il record assoluto di rigori  assegnati dopo sette giornate: 33. In Germania non si sono ancora placate le polemiche per Borussia Dortmund -Colonia, poi finita 5-0 ma segnata da una svista del Var sull’1-0. Il Colonia ha chiesto di  ripetere la gara. Ma anche su Scahlke-Bayern Monaco (0-3) c’è stato un gran parlare per un rigore ai bavaresi, concesso tramite Var ed apparso quantomeno generoso. In Portogallo non s’odono scricchiolii. E mentre i “No-Var” annunciano battaglia, nel 2018 la moviola in campo entrerà anche sui campi della Liga e del campionatio cinese. 
ALDO BISCARDI, FAVOREVOLE
Aldo Biscardi la moviola in campo l’ha sempre chiesta. Oggi cosa ne pensa? Ne parliamo direttamente con lui.
Il Var è una sua vecchia battaglia, visto che è stato tra i primi, se non il primo, ad invocarla. La considera anche una sua vittoria?
Si, ma anche di tutti quelli che amano il calcio.
Il partito “No-Var” resta irremovibile. Come mai?
Perché il partito “No-Var” è per un calcio vecchio ed immobile, che non riesce ad allontanarsi da vecchi schemi.
Meno errori, meno polemiche (in teoria, almeno): è la fine del “bar sport”?
No, il “bar sport” è intramontabile, anche se con tecnologie e modalità diverse. Lo dimostra il proliferare di trasmissioni su questo genere.
Se ci fosse stato il Var negli ultimi 20 anni, avrebbero vinto le stesse squadre?
Non lo possiamo sapere. Di certo avremmo meno dubbi sulla legittimità di certe vittorie.
Come sarebbe oggi il “Processo” con la moviola in campo?
Accenda canale 7 Gold il lunedì alle 20.45 e lo saprà. 
MARCO TARDELLI, CONTRARIO
Marco Tardelli al Var non ha mai creduto. Oggi, di fronte agli ultimi casi, continua a scuotere la testa.
Mister, la rivoluzione è servita. Le piace?
Io sono contrario. Il Var non è certo stato quel che ci si aspettava.
Si riferisce alle ultime polemiche?
I casi dubbi restano. Vogliamo parlare di Fiorentina-Atalanta (due rigori non concessi ai viola e quello assegnato ai bergamaschi era inesistente, ndr)? A Bergamo il rigore concesso domenica alla Juventus non c’era.  Ai bianconeri è stato annullato un gol viziato da un fallo, tuttavia a Genova hanno subito una rete la cui azione era partita in fuorigioco. Come la mettiamo?
Magari però per ogni errore dieci casi vengono “risolti” sul campo.
Io preferisco l’arbitro bravo. Avremmo potuto investire di più su questa figura, magari affiancandogli  sul campo l’arbitro che oggi è dietro lo schermo. Perché guardi,  una cosa è certa: gli errori c’erano prima, come vede ci sono oggi e continueranno ad esserci.
A.B.
 
 

3 Ottobre 2017
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo