INTERVISTA
7:00 am, 29 Settembre 17 calendario

«Il sesso senz’anima ha dei limiti»

Di: Redazione Metronews
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ROMA «In un mondo che cambia alla velocità della luce, in cui siamo tutti iperconnessi,  non bisogna stupirsi che cambino anche i modi di vivere la sessualità. Ma bisogna stare molto attenti allo sfruttamento della perversione sessuale delle persone»: la professoressa e psicoterapeuta Maria Rita Parsi ha spiegato a Metro le implicazioni e i pericoli del cyber sex.
Professoressa, cosa pensa di queste macchine del piacere che starebbero per invadere il mercato mondiale?
La prima cosa che sottolineo è che lo sfruttamento della perversione sessuale delle persone non ha mai limiti. Certo non mi stupisce che il mondo vada verso questa direzione, in cui le emozioni e i sentimenti diventano sempre più virtuali, per l’incapacità di affrontare la realtà complessa delle relazioni umane.
Secondo lei potrebbero rappresentare  una soluzione per alcuni casi limite, come gli anziani nelle case di cura?
Premetto che non bisogna essere bacchettoni su certi argomenti, e certo, in determinate situazioni le bambole robot potrebbero aiutare tutte quelle persone che per timidezza, o limiti fisici e mentali non sono in grado di vivere una sessualità sana e normale. Ma bisogna stare molto attenti, perché sono ambiti in cui è facile superare i limiti della dignità umana.
 
Le bambole robot potrebbero davvero aiutare i pedofili  e i violenti a non commettere reati su minori e donne?
Questo mi sembra un discorso molto pericoloso, perché non sarebbe certo la soluzione del problema. Per combattere la pedofilia o la violenza sulle donne bisogna agire con la prevenzione e le cure sanitarie. Si tratta di  questioni complesse, che non nascono dall’oggi al domani. Bisogna interrogarsi sul perché si diventa pedofili o stupratori, non è qualcosa che accade da un giorno all’altro. Sono patologie che vanno curate seriamente, non con dei robot, per quanto possano essere simili a noi.
VALERIA BOBBI

29 Settembre 2017
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