Il referendum in Catalogna
8:26 pm, 28 Settembre 17 calendario

Madrid: “Indipendentisti risponderanno in tribunale”

Di: Redazione Metronews
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Tensione alle stelle in Catalogna a poche  ore dal referendum per l’indipendenza in programma domenica e giudicato illegale dal governo spagnolo. Madrid ha rafforzato la presenza della polizia, schierando nella regione oltre 10 mila agenti (5.300 della polizia nazionale e altri 5.000 della Guardia civile). Il clima è incandescente.  Il governo spagnolo mette in guardia i secessionisti catalani: in una conferenza stampa, organizzata al termine della riunione dell’esecutivo alla Moncloa, il portavoce dell’esecutivo, Mendez de Vigo, ha detto che “il processo secessionista è illegittimo dall’inizio” e che i responsabili, il governo e i suo alleati del Cup (Candidatura di Unità Popolare, il partito indipendentista di sinistra, ndr) ne risponderanno davanti ai tribunali”. Mendez de Vigo, che ha ricordato la successione di eventi delle ultime due settimane, ha ribadito che “il prossimo primo di ottobre non ci sarà alcun referendum in Catalogna”.
Piantonate le urne. Da giovedì mattina agenti della Guardia urbana bloccano l’ingresso ai locali del comune di Barcellona dove sono custodite le urne elettorali. Oggi, a mezzogiorno, il governo catalano ha fatto sapere che renderà noti i dettagli organizzativi del referendum. «Se nel voto di domenica primo ottobre vincerà il sì all’indipendenza – ha detto il responsabile degli Esteri della Catalogna, Raul Romeva, dando per scontato lo svolgimento della consultazione – il Parlamento catalano potrebbe approvare una dichiarazione d’indipendenza 48 ore dopo la pubblicazione dei risultati».
La Ue si tira fuori. La Ue, chiamata in causa per una mediazione tra Madrid e Barcellona, si è tirata fuori: «Sulla Catalogna rispettiamo l’ordinamento giuridico costituzionale della Spagna. Non abbiamo altri commenti da fare», ha detto il portavoce della Commissione europea, Alexander Winterstein. Con gli indipendentisti si schiera il calciatore del Barcellona e della nazionale spagnola, Gerard Piquè, che però invita ad «esprimersi pacificamente».
METRO

28 Settembre 2017
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