la furia degli uragani
6:00 am, 20 Settembre 17 calendario

Uragani, l’incubo di Maria e José

Di: Redazione Metronews
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ROMA. Dopo Irma,  Maria e Jose. Due nuovi uragani puntano sugli Usa. Il primo, ormai di categoria 5, la più elevata, e dunque «potenzialmente catastrofico»,   ieri ha cominciato a sferzare i Caraibi.  L’uragano  ha toccato terra nell’isola di Dominica (Antille Minori) provocando “distruzione ovunque”, e  adesso avanza in direzione ovest-nordovest, arrivando in poche ore a Porto Rico e alle Isole Vergini.  Qui il presidente Usa ha già decretato lo stato di emergenza. Il secondo uragano, Josè, attualmente di categoria 1, potrebbe interessare  proprio oggi New York e New Jersey.
Maria e Jose sono gli ultimi della serie di uragani dopo un’estate che è stata a livello planetario la terza più calda di sempre, con la temperatura sulla superficie della Terra e degli oceani, addirittura superiore di 0,81 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo. Ma cosa sono gli uragani?  E quale è il loro legame con i cambiamenti climatici? Il Mediterraneo è a rischio?  
Come si formano
I cicloni tropicali sono tra i fenomeni naturali piùistruttivi. Quelli che si formano nell’Oceano Atlantico prendono il nome di uragani . In Asia sono chiamati tifoni. Sono prodotti da una complessa fenomenologia atmosferica, determinata da centri di minima pressione e aspirazione originati dalle elevate temperature equatoriali. È in questi centri che convergono i venti, con un moto spiraliforme suscitatore dei vortici. L’ampiezza dei cicloni può raggiungereun diametro di centinaia di chilometri. 
Dove?
Quasi tutte le tempeste tropicali nel mondo si originano nelle zone dei Tropici, perché man mano che ci si avvicina ai Poli la superficie del mare e’ troppo fredda per la loro formazione. Per l’influsso di alcune correnti fredde, poi, ci sono zone oceaniche quasi non interessate dal fenomeno, soprattutto nell’emisfero australe.     Gli studi dicono che gli uragani nell’area dell’Atlantico, negli ultimi cento anni circa, non sono aumentati di numero in modo significativo. Gli uragani, però, potrebbero essere diventati più grandi e intensi.
Perché sempre più intensi?
Il cambiamento climatico influisce sulle tempeste tropicali in diversi modi: da un lato alza la temperatura alla superficie del mare, che favorisce la formazione e l’intensità degli uragani, mentre dall’altro riscalda la troposfera superiore e aumenta la variazione verticale dell’intensità e direzione del vento.
Mediterraneo a rischio?
Se il Mediteraneo è fuori dai pericoli dei grandi uragani, tuttavia non è esente dalle cosiddette  “Tropical Like Ciclones”. I cicloni extratropicali  hanno in comune con gli uragani atlantici  il periodo in cui si formano: alla fine della stagione calda, quando l’acqua del mare ha subito un forte riscaldamento durante l’estate. Si tratta infatti di perturbazioni che si formano molto spesso nella stagione autunnale, fra Agosto e il mese di gennaio. Nel Mediterraneo l’estensione di questo fenomeno è è nell’ordine di centinaia di metri.
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20 Settembre 2017
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