Cinema/Monolith
8:30 am, 10 Luglio 17 calendario

In Monolith l’amore sfida l’avanguardia tecnologica

Di: Redazione Metronews
condividi

ROMA  Un bambino rimasto chiuso in una automobile impenetrabile e una madre, sola in mezzo al deserto, cerca di salvarlo. Il piccolo David ha solo due anni. Sua madre, Sandra (interpretata da Katrina Bowden), deve riuscire ad aprire quella corazza di acciaio ed è pronta a tutto prima che, con il sorgere del sole di una nuova giornata, quell’auto diventi una fornace. Da una parte l’amore verso il figlio, dall’altra la tecnologia ultra moderna della macchina creata perché sia iper sicura. 
Da un soggetto di Roberto Recchioni (curatore di Dylan Dog e e co-creatore di “Orfani”) ecco “Monolith”, il film firmato da Ivan Silvestrini, sviluppato in parallelo all’omonima graphic novel scritta dallo stesso Recchioni e Mauro Uzzeo, e illustrata da Lorenzo “LRNZ” Ceccotti edita da Sergio Bonelli. 
Dopo l’anteprima al Cine&Comic Fest e a Giffoni sarà in sala il 12 agosto per la nuova Vision Distribution.
«È una storia che indaga sul nostro rapporto con una tecnologia iperprotettiva – spiega il regista –  che si sostituisce sempre più a noi nelle nostre scelte. Da sceneggiatore dovrei definire questo film un thriller psicologico, ma da padre non posso che trovarlo un vero e proprio horror. Cosa farei se capitasse a me e mio figlio?». 
«Amo le storie che sanno rivelare un movimento interiore attraverso un accadimento esteriore spiega ancora – La situazione estrema in cui si trova la protagonista di questo film la costringe a confrontarsi con il suo lato più oscuro, con le innominabili pulsioni che ogni genitore affronta nei primi anni di vita di un bambino, e la vittoria della donna sulla macchina è possibile solo attraverso il cambiamento e l’accettazione di una nuova forma d’amore e abnegazione. Realizzare il film è stata  un’impresa epica». 
SILVIA DI PAOLA

10 Luglio 2017
© RIPRODUZIONE RISERVATA