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6:00 am, 10 Luglio 17 calendario

Due nuovi siti Unesco siamo proprio il Belpaese

Di: Redazione Metronews
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ROMA L’Italia rafforza il suo primato globale di nazione con più siti dichiarati dall’Unesco “Patrimonio mondiale dell’Umanità”. Dalla sessione di Cracovia della Commissione per la World Heritage List è arrivato l’annuncio dell’inserimento di due nuovi siti che portano a 53 quelli del Belpaese (dalle Dolomiti al centro storico di Roma, da Pompei alle Isole Eolie). Gli ultimi arrivati sono le Faggete vetuste e le Mura veneziane, due riconoscimenti che premiano la biodiversità e i gioielli dell’architettura militare. «L’Italia – ha commentato il ministro degli Esteri, Angelino Alfano – si conferma una superpotenza di cultura e bellezza».
Tra i faggi secolari
Le foreste di faggio primordiali sono un sito naturale “transnazionale”, che l’Italia condivide con altri undici Stati europei. Per quanto riguarda il nostro Paese si tratta di tre faggete già salvaguardate da Riserve naturali statali: quelle di Sasso Fratino (Foreste Casentinesi), di Foresta Umbra e Falascone (Gargano), gestite dal Comando Carabinieri per la Tutela della Biodiversità e dei Parchi. Per l’Unesco quelle fustaie di faggio vetuste con esemplari millenari di tasso sono di «eccezionale valore universale» e danno riparo ad una ricchissima fauna selvatica. Per la candidatura italiana decisivo l’impegno della Farnesina, insieme ai tecnici del ministero dell’Ambiente e dell’Università della Tuscia.
Architettura militare difensiva
Quanto alle Mura veneziane, si tratta delle opere di difesa presenti a Bergamo, Palmanova e Peschiera del Garda per l’Italia, unite a quelle presenti a Zara e Sebenico per la Croazia e a Cattaro per il Montenegro. Un sistema esteso per oltre mille km, tra la Lombardia e la costa orientale adriatica, con significativi esempi delle fortificazioni costruite dalla Serenissima tra il XVI e il XVII secolo, dopo la scoperta della polvere da sparo, con una innovativa progettualità di architettura militare difensiva “moderna” poi diffusa in tutta Europa. «Il riconoscimento dell’Unesco – ha spiegato il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini – è il risultato di un lungo lavoro di squadra, coordinato dal Mibac, con il coinvolgimento di studiosi di chiara fama e istituzioni territoriali».
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10 Luglio 2017
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