Quei tuttologi a tutto campo
L’OPINIONE Come di consueto, prima e dopo ogni tornata elettorale, continuiamo a leggere e ad ascoltare analisi politiche che non hanno né capo né coda da parte di presunti politologi, giornalisti ed “esperti” politici. Che non ne azzeccano una, sono quasi sempre smentiti dai fatti e dai risultati, ma insistono, rimangiandosi quello che avevano detto qualche ora prima, con giravolte di trecentosessanta gradi. Eppure non se ne vergognano. Ripartono da un’altra angolazione e vanno avanti come se nulla fosse.
Da noi si sa, o si è profeti o commissari tecnici con la specializzazione di tuttologi, oppure non si fa carriera. E i commentatori politici non fanno eccezione; hanno tutti una famiglia da mantenere e non si fanno scrupoli a mostrarsi di destra al mattino e grillini o di sinistra la sera, truccando i dadi con la maestria dei bari. E se vengono presi con le mani nel sacco, sono pronti a discettare sui massimi sistemi e sulla teoria tolemaica, arzigogolando su numeri, frazioni e alchimie pitagoriche, per compiacere i datori di lavoro e i politici di riferimento. Senza scontentare nessuno, millantando e confondendo un paese che vuole essere confuso e rassicurato. Perché nulla cambi e resti tutto come prima.
UMBERTO SILVESTRI
Giornalista
© RIPRODUZIONE RISERVATA