Roma
9:31 pm, 20 Giugno 17 calendario

Omicidio di Varani Prato si uccide in cella

Di: Redazione Metronews
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ROMA «Non ce la faccio a reggere l’assedio mediatico che ruota attorno a questa vicenda. Io sono innocente». Marco Prato, il pierre accusato di essere con Manuel Foffo il killer di Luca Varani, ha lasciato scritto su un biglietto questo testo prima di togliersi la vita nel carcere di Velletri infilandosi in testa un sacchetto di plastica saturo del gas contenuto nel fornelletto usato in cella per cucinare.
Oggi sarebbe dovuto comparire in aula al processo per la morte di Luca Varani, il giovane 23 enne torturato per ore e ucciso durante un tragico festino. Foffo è già stato condannato a 30 anni di reclusione con rito abbreviato per omicidio volontario aggravato da crudeltà. Prato aveva optato per il giudizio ordinario in Assise. Aveva già tentato di togliersi la vita tre volte. La procura di Velletri ha aperto un fascicolo di indagine con l’ipotesi di istigazione al suicidio, per ora contro ignoti.
«Non si era mai pentito»
«Non credo che Marco Prato si sia ucciso per rimorso. Penso lo abbia fatto per la lunga detenzione, per il processo, rinviato due volte. E perché nel dibattimento imminente Manuel Foffo, citato come teste, avrebbe scaricato su di lui ogni responsabilità». Lo ha detto ieri Alessandro Cassiani, avvocato che assiste la famiglia della vittima, Luca Varani. Il padre di Luca ha commentato: «Provo dispiacere, ma il dolore è solo per mio figlio», mentre la fidanzata del ragazzo ucciso, Marta Gaia Sebastiani, ha scritto: «Una vita è una vita. Sono scioccata per quanto accaduto… Solo due parole: silenzio e rispetto per il lutto delle famiglie. Grazie».
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20 Giugno 2017
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