Isis
3:19 pm, 16 Giugno 17 calendario

Mistero al Baghdadi: forse è stato ucciso

Di: Redazione Metronews
condividi

La notizia della morte del leader dell’Isis, al Baghdadi non può essere “del tutto confermata”. Lo dice il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, dopo che in mattinata la notizia della morte di al Baghdadi, era stata data dal ministero della difesa russo, anche se con formula dubitativa. Il leade Isis sarebbe stato ucciso il 28 maggio a Raqqa. Anche la coalizione internazionale anti Isis a guida Usa non conferma la morte del leader: “Non possiamo confermare la notizia al momento”, ha detto il colonnello Ryan S. Dillon. 
Già dato per morto. Abu Bakr al Baghdadi, sul quale pende una taglia di 25 milioni di dollari che andranno a chi voglia fornire indicazioni utili alla sua cattura, è già riuscito a sfuggire alla morte almeno in un paio di occasioni. Quanto ad essere catturato, una volta fu preso e poi rilasciato: ancora non era considerato il terrorista più pericoloso sulla faccia della Terra, e non si era ancora proclamato il leader spirituale e operativo di Daesh.    In effetti l’arresto aveva avuto luogo 10 anni prima dell’autoproclamazione: era il 2004, e lui fu preso a Falluja, roccaforte dei sunniti. L’Iraq era stato invaso un anno prima dagli americani e dai britannici, e la città irachena era in quel momento sottoposta ad un assedio in cui gli occidentali non risparmiarono sull’uso delle armi al fosforo bianco. 
Il califfato. Ex studente di teologia coranica nato a Samarra nel 1971 ma sempre vissuto a Baghdad, al Baghdadi ha preso il potere all’interno della fazione irachena di Al Qaeda facendo credere di aver ricevuto l’investitura direttamente dalle mani di Al Zawahiri. Nel 2014 in pubblico a Mosul si  definisce leader del califfato dello Stato Islamico, nel frattempo scissosi da Al Qaeda. Inaugura anche quello che sarà il suo stile da quel momento in poi: basso profilo, scarse manifestazioni, lunghi e rari sermoni fatti circolare con grande perizia sui social in tutto il mondo. Ad attrarre in qualsiasi paese radicali isolati e emigrati della seconda generazione dall’integrazione fallita. 
Terrore e ferocia. Altro tratto saliente della sua personalità è la brutalità.  All’interno dei territori conquistati vige la legge del terrore e della ferocia: ai trasgressori della Sharia sono applicate le pene più severe, ai prigionieri delle potenze straniere spetta la decapitazione, magari eseguita materialmente da bambini. Persino Al Qaeda, quando ancora lui ne fa parte, reputa eccessive le sue pratiche. In Siria gruppi anche di 160 civili vengono uccisi per la strada perché colpevoli di aver cercato la salvezza lontano dall’assedio di Aleppo, ed i loro cadaveri lasciati a marcire senza sepoltura (per l’Islam così si nega ai morti la possibilità di essere accolti in paradiso). Contemporaneamente l’Isis rivendica tutti i grandi attentati che hanno come teatro l’Europa, da Parigi nel novembre 2015 a Nizza nel luglio successivo a Manchester nel maggio 2016, ma anche Londra e Berlino. 

16 Giugno 2017
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo