femminicidi
8:31 pm, 13 Giugno 17 calendario

Femminicidio, punita l’inerzia dei pm

Di: Redazione Metronews
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MESSINA Il tribunale di Messina ha condannato i magistrati che dieci anni fa non intervennero per bloccare il marito violento di una donna poi da lui assassinata. La vittima, Marianna Manduca, presentò dodici denunce contro il marito in poco meno di un anno e mezzo, ma le sue disperate richieste di protezione rimasero inascoltate fino al 2007, quando venne uccisa in strada dal marito a Palagonia (Catania). Il tribunale di Messina ha stabilito che ci fu «colpa grave» nell’inerzia dei giudici che, nonostante i ripetuti segnali di violenza da parte del marito e le denunce della moglie non trovarono il modo di fermarlo.
Sentenza rivoluzionaria
Per questo la presidenza del Consiglio dei ministri sarà tenuta al pagamento di un risarcimento dei danni patrimoniali (circa 300 mila euro) subiti dai tre figli della donna uccisa. «È una sentenza rivoluzionaria», spiega l’avvocato Alfredo Galasso, legale del padre adottivo dei tre ragazzi insieme all’avvocato Licia D’Amico: «Sono estremamente rare le condanne dei magistrati al risarcimento del danno prodotto da loro errori». Saverio Nolfo, questo il nome dell’omicida tutt’ora in carcere, aveva minacciato più volte la moglie. Lei, all’epoca con tre figli piccoli, il minore di soli 2 anni, si era rivolta alle forze dell’ordine: più volte aveva sporto denuncia nella speranza che qualcuno fermasse quell’uomo dal quale cercava disperatamente di fuggire: «Mi ucciderà, aiutatemi», aveva chiesto ai magistrati. Le minacce erano diventate sempre più violente fino a quando il 3 ottobre del 2007 l’uomo l’aveva uccisa in strada con sei coltellate.
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13 Giugno 2017
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