Cinema/I figli della notte
7:25 am, 30 Maggio 17 calendario

Andrea De Sica: «Un inferno senza sconti»

Di: Redazione Metronews
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ROMA  L’adolescenza come l’attraversamento di un inferno. Che magari è sprofondato  nella  neve, in un collegio sperduto in mezzo al nulla, tra ragazzotti danarosi e senza affetti, amicizie malate e amori impossibili. Andrea De Sica la racconta così nel suo sorprendente film d’esordio “I figli della notte”, da domani in sala.
Da dove è partito e dove voleva arrivare? 
Volevo raccontare l’adolescenza senza giudicare e l’amicizia, che è alla base di ogni adolescenza, con sincerità.
Con suggestioni autobiografiche? 
Non ho vissuto l’esperienza del collegio ma ho  avuto molti amici che l’hanno fatto e mi incuriosiva perché sembra una cosa antica e invece la vivevano miei  coetanei che spesso avevano atteggiamenti disturbati, ragazzi di buona famiglia che convivevano con cose estreme.
Un esordio coraggioso che attraversa i generi… 
Proprio perché mi chiamo De Sica sapevo che dovevo fare il mio film, non copiare da qualcuno, non somigliare a qualcun’altro. Spero di aver messo subito in chiaro che non voglio restare incasellato. Lo stile è molto connesso al contenuto: deve raccontare la claustrofobia del luogo  ma anche la tensione, la febbre, l’inquietudine. Quindi la macchina da presa doveva avere un’andatura geometrica e rigorosa di giorno per poi liberarsi e sfrenarsi la notte.
I suoi protagonisti sono rampolli dell’alta borghesia, la futura classe dirigente.Perché ha voluto mostrarla priva di morale? 
Direi che il film vuole affrontare radicalmente questo tema. Da questo punto di vista è un film politico perché quella che abbiamo di fronte è davvero la prossima classe dirigente e io non volevo fare sconti. 
E la musica? 
Doveva farla mio padre Manuel che poi è venuto a mancare. A quel punto non volevo che la facesse nessun altro e l’ho costruita da solo. 
SILVIA DI PAOLA

30 Maggio 2017
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