Vaccini
8:08 pm, 21 Maggio 17 calendario

Vaccini, la carica degli 800 mila

Di: Redazione Metronews
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ROMA Secondo una stima dell’Istituto superiore di sanità sarebbero oltre 800 mila i bambini e gli adolescenti che non hanno fatto il vaccino contro il morbillo, quello con i tassi di copertura più bassi (intorno all’85%) tra le 12 vaccinazioni adesso obbligatorie per decreto governativo. Se a questo si sommano le altre vaccinazioni (come quelle anti meningite B e C introdotte da poco o l’anti-influenzale) il numero rischia di crescere ulteriormente e di diventare enorme. Difficilmente potrà essere gestito nei pochi mesi estivi prima della ripresa delle scuole a settembre. Basta considerare che già ora le Asl e i centri vaccinali sono in affanno e a corto di organico, tanto che per poter effettuare semplici e ordinari richiami ci sono liste d’attesa di mesi.
Ondata di ricorsi
Ma l’ondata rischia di investire anche la Giustizia, con i ricorsi degli anti-vax e i Tribunali minorili chiamati in causa per procedere contro le famiglie inadempienti, e soprattutto le scuole. Queste ultime, che hanno già accettato le iscrizioni, dovranno procedere ad una delicatissima e complessa revisione. Vi sono poi alcuni passaggi discrezionali che rendono il tutto ancora più intricato: dalla segnalazione delle Asl ai tribunali sino all’entità della sanzione o alla certificazione (con analisi della presenza degli anticorpi nel sangue) delle malattie pregresse. La situazione numericamente più complicata è quella delle scuole elementari, dove i bambini non in regola con l’anti-morbillo sarebbero quasi 290 mila. Secondo il decreto gli istituti che appureranno irregolarità vaccinali dovranno segnalare i genitori alle Asl. Queste dovrebbero a loro volta invitare le famiglie inadempienti ad un colloquio e, in caso di ulteriore diniego alla vaccinazione, procedere con la sanzione – nella grande “forchetta” da 500 a 7.500 euro – e all’eventuale segnalazione al Tribunale per i minorenni che può intervenire sulla patria potestà.
I pediatri: pronti a fare la nostra parte
I pediatri si dicono pronti a fare la loro parte, se saranno coinvolti pienamente (ed economicamente) le sistema vaccinale. Ma tutto fa pensare che il decreto vaccinale sia stato pensato più sul piano mediatico che su quello concreto, dove sarà forzatamente necessaria un’applicazione graduale e per fasi. Appare inevitabile uno slittamente dei termini perentori, con proroghe e maggiore flessibilità. Intanto i vaccini continuano a tenere banco nel dibattito politico. Il M5S, tirato in ballo da Renzi, replica con Grillo: «Ci sono temi, dai vaccini all’immigrazione, a cui non puoi dare risposte sì o no. Ci si siede intorno a un tavolo e si ragiona». Così il decreto sarà sottoposto al vaglio di «esperti nazionali e internazionali». «Io i miei figli li ho vaccinati – il commento di Matteo Salvini per la Lega Nord – ma in un Paese libero non puoi togliere la patria potestà a genitori che, per motivi medici e scientifici, pensano di fare scelte diverse. Andassero nei campi Rom a togliere la patria potestà a chi sfrutta i bambini».
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21 Maggio 2017
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