Minniti: «Sui migranti Milano è un modello»
PREFETTURA “Oggi (ieri, ndr) presentiamo all’Italia e all’Europa il modello Milano, che tiene insieme due principi fondamentali: l’accoglienza e l’integrazione con la sicurezza. Quando pensiamo a un progetto di accoglienza diffuso, bisogna intenderlo in un rapporto amichevole fra lo Stato e le comunità locale”. Così ieri il ministro Minniti ha commentato la firma al protocollo per la ridistribuzione degli immigrati nei comuni metropolitani.
A sottoscriverlo, 76 sindaci sui 134 dell’area. “Se il modello Milano diventa il modello Italia, è chiaro che noi pensiamo di poter superare (i Cara di, ndr) Mineo e Isola Capo Rizzuto. Nel momento in cui facciamo accoglienza diffusa, facciamo un investimento sul futuro”, ha aggiunto Minniti, che ha poi definito il Protocollo “cruciale”, tanto che “da Milano parte un messaggio potente a tutta l’Italia”.
Per il sindaco Sala, invece, la firma al documento è la prova che Milano “non si gira dall’altra parte e non fa finta di niente”, ma si assume le proprie responsabilità. “Ai sindaci che non sono con noi, dico che possiamo vederla politicamente in modo diverso, ma non si può fare finta di niente, sperando che i problemi si risolvano da soli, magicamente”, ha aggiunto, riferendosi agli otto primi cittadini leghisti che manifestavano contro il documento fuori dalla Prefettura.
“I nostri sindaci preferiscono voltarsi dall’altra parte e guardare ai problemi dei loro cittadini, tanto ai problemi degli immigrati ci pensa Sala”, gli ha risposto il segretario leghista Grimoldi. METRO
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