Società
7:42 am, 12 Maggio 17 calendario

Giovani maschi italiani tra sesso, web e fragilità

Di: Redazione Metronews
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PADOVA La solitudine è la compagna del giovane maschio italiano. Con una situazione che si è resa più complessa e delicata, persino fragile, nell’ultimo decennio. Il sesso e internet non aiutano, anzi. Il ragazzo di oggi è sempre più solo e meno preparato a diventare grande con serenità. Lo afferma una ricerca sul “Giovane maschio italiano nella società fluida” della Fondazione Foresta Onlus che dal 2005 con diecimila questionari anonimi ha raccolto dati nella popolazione maschile dell’ultimo anno delle superiori. 
Per quanto riguarda la sfera sessuale, i questionari evidenziano che più della metà dei diciottenni ha abituali rapporti sessuali completi, di cui due terzi  sono protetti. Internet è la fonte primaria di informazione sulle tematiche sessuali, e dal 2005 la percentuale dei giovani che si connette a siti pornografici si è innalzata dal 47 all’87%, mentre raggiunge il 19% la percentuale di chi li frequenta ogni giorno. Risultano aumentati l’orientamento omosessuale (dal 4 al 6%) e quello “fluido” (dal 2 al 7%). 
Per quanto riguarda le patologie (mancanza di desiderio, eiaculazione precoce o ritardata, disfunzione erettile) secondo i risultati di questo Progetto Andrologico Permanente un ragazzo su quattro dichiara di registrare dei disturbi della funzione sessuale, contro l’8,8% del 2005. Forte è l’incidenza di problematiche legate alla riduzione del desiderio (10,4%). Sintomo – spiegano gli esperti – che anche psicologicamente può essere messo in relazione a un non controllo delle pulsioni connesse allo squilibrio tra messaggi digitali e contatto con la realtà vissuta delle relazioni e dei rapporti con l’altro. 
Tra gli altri dati,  prima sigaretta a 13,2 anni, sempre più diffuso l’uso della marjiuana (76%) ma cala quello di ecstasy, eroina e cocaina.
«Famiglie sempre più spesso disgregate –  osserva il professore di endocrinologia Carlo Foresta – genitori sempre più anziani, solitudine pur nella iperconnettività dei rapporti digitali, uso compulsivo di pc, smartphone e tablet. Tutto questo porta il giovane maschio diciottenne a non ritrovare più un proprio posto chiaro nel mondo».
METRO

12 Maggio 2017
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