Clima
10:15 pm, 9 Maggio 17 calendario

Obama, Macron e Xi in difesa del clima

Di: Redazione Metronews
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MILANO  L’accordo sul clima di Parigi è una buona impalcatura necessaria a garantire il futuro ambientale della Terra, e non va smantellato. Il messaggio a Donald Trump arriva nello stesso giorno dall’ex presidente Usa Obama, dal neopresidente francese Macron e persino dal leader cinese Xi. Sul tema proprio ieri era fissato un meeting alla Casa Bianca che è stato rinviato: il presidente Trump comunicherà la sua decisione sul ritiro degli Usa o meno dall’accordo sul clima di Parigi dopo il G7 di Taormina, in calendario il 26 e 27 maggio, ha reso noto il portavoce. È la seconda volta che la riunione viene spostata, a conferma del fatto che non sono state superate le profonde divisioni in seno alla squadra di Trump riguardo alla politica sul clima. Emerge sempre di più il ruolo della figlia Ivanka alla guida della fazione che chiede di non ritirarsi dall’Accordo, ma di rinegoziarlo. Rappresentanti di circa 200 Paesi che avevano sottoscritto l’accordo si incontrano a Bonn fino al 18 maggio per discutere di aspetti tecnici di applicazione del trattato.
Barack Obama
Il clima ha costituito il fulcro dell’intervento di Obama a Milano, ospite d’onore di “Seeds and chips”, il convegno sull’innovazione nell’alimentazione. L’ex capo della Casa Bianca ha messo in chiaro che l’amministrazioneTrump potra’ anche cambiare le «regole severe« da lui introdotte ma le modifiche non produrranno grandi effetti, perché molte norme sono state stabilite a livello locale. Inoltre il settore privato «ha già deciso che il nostro futuro è quello delle energie pulite e sta investendo in quella direzione». Per questo Obama si è detto «certo che gli Stati Uniti continueranno ad andare nella giusta direzione» in materia di tutela dell’ambiente e contrasto ai cambiamenti climatici. «Nessuna nazione, piccola o grande, ricca o povera, sarà immune dall’impatto del cambiamento climatico», contro il quale «bisogna agire» ha ammonito. Per l’ex presidente, anche i flussi dei migranti sono causati dalla fame che è conseguenza dei problemi ambientali e climatici. «Gli Stati Uniti e l’Europa devono dare il buon esempio nel contrasto ai cambiamenti climatici, in particolare ai Paesi emergenti che ci stanno guardando». «L’accordo di Parigi è stato un momento di azione collettiva senza precedenti», ha sottolineato Obama. Certo «non ha risolto il problema del cambiamento climatico – ha precisato – non ha stabilito standard sufficientemente elevati, ma ha creato un’impalcatura, un’architettura e un meccanismo attraverso cui ogni anno ogni Paese poteva ridurre progressivamente le proprie emissioni di gas serra».
Francia e Cina
Anche Macron nella prima telefonata con Trump gli ha detto che «proverà a proteggere» l’accordo di Parigi sul clima. Stesso tema in una conversazione con il presidente cinese Xi Jinping, il quale a sua volta si è impegnato a «difendere» l’Accordo del 2015  sul clima a fianco di Macron. La Cina, che è il Paese con le più alte emissioni di gas serra al mondo, e la Francia, dovrebbero «proteggere i risultati di governance globale contenuti nell’accordo di Parigi sul cambiamento climatico», ha detto il leader cinese a Macron. 
O.BA.

9 Maggio 2017
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