Sui conti della Brexit duro scontro fra Londra e Bruxelles

UE  «Usano la trattativa sulla Brexit per influenzare le nostre elezioni». Non è un’accusa da poco quella che la premier britannica Theresa May lancia all’Unione europea. Nel giorno in cui la regina Elisabetta ha sciolto il Parlamento per mandare gli inglesi a votare a giugno,  è scontro sui conti del «divorzio» fra Ue e Gb. Secondo Bruxelles, Londra dovrà pagare tutto quello per cui si è impegnata fintanto che ha fatto parte dell’Unione Europea, ovvero la sua quota del bilancio pluriennale che scade nel 2020, per evitare che migliaia di progetti già programmati in tutti i Paesi debbano essere «amputati o interrotti». E se non ci sono ancora cifre ufficiali, il Financial Times ha stimato in circa 100 miliardi l’importo che i 27 pretenderebbero come «dovuto» dalla Gran Bretagna. La premier Theresa May ha accusato la controparte comunitaria di minacciare deliberatamente la Gran Bretagna con l’obiettivo di condizionare le elezioni del prossimo 8 giugno. E ha detto che Londra non pagherà un soldo più di quanto ritiene effettivamente dovuto. Ieri la Commissione europea ha dato a Barnier il mandato ufficiale con le direttive precise sul negoziato. E Barnier ha subito avvisato «che i negoziati non saranno brevi né indolori».
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