«Dobbiamo uscire dalla Rete»
ROMA Accetteresti di restare collegato per 24 ore rinunciando alla tua privacy? Mostreresti una miglior versione di te se sapessi di essere osservato 24 ore al giorno? A cosa porterebbe la trasparenza e magari un unico account, una sola identità, una sola password con cui fare ogni cosa, pagare, votare, scegliere?
Le risposte sono in “The Circle” (da giovedì in sala) che James Ponsoldt ha tirato fuori dall’omonimo bestseller di Dave Eggers e che Tom Hanks e Emma Watson interpretano, l’uno guru della più importante azienda tecno al mondo in un futuro a un passo da noi, l’altra allieva con grande grinta e fagocitanti speranze.
Praticamente, chiosa il regista, «un thriller con al centro un ibrido di tutte le maggiori società tecnologiche che conosciamo, Amazon, Facebook, YouTube e Apple e il cui obiettivo è chiudere il cerchio, creando una community trasparente in cui tutto è condiviso, le implicazioni di tutto questo danno il colore horror alla storia».
Cosa pensa Tom Hanks della filosofia del suo personaggio per cui “la conoscenza è bene, la conoscenza totale è anche meglio”?
Penso che è fantastico poter pagare i conti online o scaricare un film in ogni momento, ma bisogna chiedersi se questo è salutare è positivo. Io non vorrei mai essere membro di una società del genere e credo che oggi dobbiamo valutare quanto sia salutare tutta questa connettività. Ho amici che hanno rinunciato alla linea telefonica e che sono tornati ai vecchi cellulari senza applicazioni. Credo che alla fine le persone troveranno il modo di uscire dalla rete.
SILVIA DI PAOLA
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