ricorso dei taxi
5:19 pm, 7 Aprile 17 calendario

Il tribunale di Roma blocca Uber in tutta Italia

Di: Redazione Metronews
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Addio Uber: il Tribunale di Roma ha ordinato, entro 10 giorni, il blocco dei servizi del gruppo Uber in Italia tramite la app Uber Black e le analoghe app Uber-Lux, Uber-Suv, Uber-X, Uber-XL, UberSelect, Uber-Van. E’ stato accolto un ricorso per concorrenza sleale di alcune associazioni di categoria dei tassisti tramite l’associazione tutela legale taxi.
“Concorrenza sleale”. “Il tribunale di Roma – si legge – accertata la condotta di concorrenza sleale posta in essere sul territorio italiano da Uber, inibisce alle parti il servizio di trasporto pubblico non di linea con l’uso dell’applicazione Uber Black e delle analoghe applicazioni Uber-Lux, Uber-Suv, Uber-X, Uber-XL, UberSelect, Uber-Van, disponendo il blocco di queste applicazioni sul territorio italiano nonche’ di effettuare la promozione e pubblicazione di detti servizi sul territorio nazionale”.
La penale. E’ stata inoltre fissata una penale di 10mila euro per le società resistenti per ogni giorno di ritardo dal decimo giorno a partire dalla pubblicazione della sentenza.
Uber: “Allibiti”. “Siamo allibiti per quanto annunciato dall’ordinanza che va nella direzione opposta rispetto al decreto Milleproroghe e alla normativa europea”, è il commento di Uber Italia alla decisione del Tribunale di Roma.  “Faremo appello contro questa decisione, basata su una legge vecchia di 25 anni e che non rispecchia più i tempi, per permettere a migliaia di autisti professionisti di continuare a lavorare grazie all’app di Uber e alle persone di avere maggiore scelta. Ora il governo non può perdere altro tempo ma deve decidere se rimanere ancorato al passato, tutelando rendite di posizione, o permettere agli italiani di beneficiare di nuove tecnologie come Uber”.
“Medioevo”.  “Una decisione abnorme che riporta l’Italia al Medioevo”, afferma il Codacons.   “Con il blocco dei servizi Uber tramite app l’Italia viene rispedita indietro di decenni, mentre tutti gli altri paesi vanno avanti e si adeguano alle nuove offerte del mercato – spiega il Codacons – A fare le spese di tale decisione saranno gli utenti, le cui possibilità di scelta saranno fortemente limitate, e che senza una reale concorrenza subiranno senza dubbio rincari delle tariffe per il trasporto non di linea. Invece di adeguare la normativa sui trasporti alle nuove possibilità offerte dalla tecnologia, in modo da offrire garanzie e certezze a tutte le parti in causa, si sceglie di danneggiare i consumatori paralizzando il mercato e l’evoluzione – prosegue l’associazione – e il Governo avrebbe dovuto già da tempo varare norme per introdurre in Italia servizi come Uber e farli convivere con i taxi tradizionali, così come avviene nel resto del mondo”.

7 Aprile 2017
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