Una spy story per Cluzet & Rohrwacher

CINEMA Si può accettare per necessità o volontà o disperazione di passare le giornate a trascrivere intercettazioni telefoniche? Certo, chi è disposto a farlo si trova sempre, ma a che prezzo? Il bellissimo “Le vite degli altri” ci aveva dato qualche risposta, oggi un altro film by Thomas Kruithof più modestamente c’è ne dà altre, traducendo in spy story le vicende di un disoccupato che accetta questo lavoro senza avere idea delle conseguenze possibili. Il film è “La meccanica delle ombre” e arriva in sala domani dopo esser passato al TorinoFilmFest e in questi giorni a Roma al Rendez-Vous. Nuovo Cinema francese, interpretato da un’inedita e dolente Alba Rohrwacher che recita in francese al fianco del protagonista assoluto Francois Cluzet che racconta questo film nero pece.
Cosa deve aspettarsi lo spettatore?
Non una vittima o un colpevole, solo un uomo come tanti, un uomo nella cui fragilità molti potranno riconoscersi,e il suo muoversi in un mondo in cui lui è sempre un subalterno che non capisce le ragioni dei superiori.
È un mondo reale?
Sì. ma il bello è che sembra assurdo, buio, astratto perché lui deve sentirsi solo una rotella di un meccanismo, un uomo macchina, un impiegato modello piccolo piccolo.
E chi è la donna che incontra interpretata dalla Rohrwacher?
Una persona che sembra fragile ma nasconde una forza e che dà al mio personaggio la possibilità di scoprire ancora in sé dei sentimenti. E poi lei è anche uno di quei giovani che devono essere spinti fuori dalle loro trincee perché si realizzino.
SILVIA DI PAOLA