Roma, dopo la batosta quanti dubbi sul futuro

CALCIO  Il giorno dopo la Waterloo romanista sul campo di battaglia resta solo un morto: l’entusiasmo. Mauro Baldissoni è volato a Londra di buon mattino (nella capitale inglese la società giallorossa da un pò di tempo  definisce le strategie), Luciano Spalletti si è presentato in una Trigoria  deserta prima dei giocatori, ai quali più tardi ha fatto fare lavoro di scarico. E, mentre persino il progetto stadio veniva rimandato alle calende greche dalla Conferenza di Servizi  (vedi servizio in cronaca), i media locali per tutto il giorno hanno masticato amaro e distribuito colpe a piene mani. Questa Roma che nei grandi appuntamenti (Porto, Lione, Lazio)  si scioglie non è piaciuta.  
Cessioni in vista
Spalletti andrà via. Questa sconfitta contro Simone Inzaghi (che guadagna meno del preparatore atletico dei giallorossi) non la digerirà mai. Il suo addio è forse l’unica novità per gli americani, che per altri versi la loro bella programmazione, Coppa Italia o no, l’avevano già impostata. Tra tutti, Manolas è il pezzo più pregiato in vetrina, ma sono in bilico anche Rüdiger e e Strootman. Toccherà al nuovo d.s. Monchi, in arrivo tra quindici giorni,  rimpiazzarli.   
L’appello di De Rossi
«La Roma deve fare di tutto per trattenere Spalletti», ha detto ieri De Rossi che ha elencato anche Antonio Conte tra i suoi tecnici preferiti: «è un mostro». Nel frattempo venti tifosi romanisti sono stati identificati, multati e sottoposti a Daspo per un corteo non autorizzato prima della gara.
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