Maurizio Guandalini
8:00 am, 27 Marzo 17 calendario

La politica non si sporca con le periferie

Di: Redazione Metronews
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L’OPINIONE The day after. E dopo che c’è andato il Papa? Voglio vedere se in quei casermoni popolari di Milano cambierà qualcosa. Se, da domani, quelle “case bianche”  ritorneranno periferie dimenticate,  perché da 40 anni non gli fanno un lavoro che è uno, o se, Comune, Regione e Stato  provvederanno a risolverli.  Conosciamo i soggetti. Sarà palude. Manca la capacità, l’estro, la fantasia delle leadership a cambiare verso. Meglio mantenere queste terre di nessuno, senza regole, abitazioni occupate e in mano ai racket. Speculare sulla povertà mettendo, i poveri, gli uni contro gli altri. Eppure, basterebbe vendere o donare quelle case popolari ai cittadini che le abitano. Responsabilizzarli. La cura di un bene che diventa di proprietà. E se è di proprietà si ha lo scatto per conservarlo al meglio. Ricetta liberale adottata dal premier conservatore inglese, Margaret Thatcher, lasciata in eredità a dei successori che non la portarono a compimento.
Non ci sono solo gli effetti speciali. Per dirla con Francesco, “le soluzioni”. Serve il coraggio quotidiano. La politica. Assente ingiustificata nell’evento laico  che ha riunito, sempre sabato, a Roma, i leader dei 27 paesi europei. A proposito di cittadini e  bisogni. Nelle varie dichiarazioni, e post dei social,  i capi, molti, provvisori, dell’Europa, erano  strafelici perché hanno raggiunto il pieno accordo per perseguire quel santo auspicio di lavorare anche per i cittadini. Scusate, fino a venerdì scorso, prima di sabato, per chi vi sbattevate? C’è voluto il capo della cristianità per dire che all’Europa manca un’anima. Se pensate che per mettere insieme una manciata di righe del comunicato finale del vertice commemorativo al Campidoglio sono occorse settimane di mediazioni,  di lima. Aspettiamo di vedere quando dovranno mettersi al lavoro sul serio. Gli europei vivono l’Europa con rassegnazione, perché non c’è altro. Nemmeno le manifestazioni contro sono più di moda. Soprattutto se quelli usciti, gli inglesi, fanno manifestazioni nostalgiche di quell’Europa nella quale vorrebbero ritornarci. A quando l’esprit, il guizzo, per rimettere in sesto anche le periferie del mondo?
MAURIZIO GUANDALINI
Economista e giornalista

27 Marzo 2017
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