Il pugno duro di Mosca Navalny condannato

RUSSIA «Provocatori e bugiardi»: il Cremlino tiene la linea dura contro i manifestanti all’indomani delle migliaia di arresti a Mosca e in tutta la Russia per le proteste contro la corruzione. Mano pesante, poi, contro il leader delle contestazioni, Alexei Navalny, condannato dal tribunale di Mosca a 15 giorni di carcere (una pena pesante per le sue imputazioni) e a una multa di 20 mila rubli. I cortei organizzati domenica a Mosca e in molte altre città sono «una provocazione e una menzogna», attacca il portavoce di Putin, «Abbiamo delle informazioni riguardo al fatto che dei minorenni hanno partecipato alle manifestazioni di Mosca dietro la promessa di ricompense finanziarie». Respinte seccamente le critiche di Unione europea e Stati Uniti e la richiesta diliberare i manifestanti. Lo stesso Navalny è stato subito condannato dal tribunale di Mosca a 15 giorni di carcere per resistenza durante l’arresto e a una multa di circa 325 euro per aver organizzato un’iniziativa non autorizzata. Il ministro degli Esteri Alfano ieri a Mosca ha espresso l’adesione dell’Italia alla posizione critica della Ue, mentre Matteo Salvini ha solidarizzato con la Russia.
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