Atm: nel derby con Sala Rota resta presidente

MOBILITA’ Un duello senza esclusione di colpi. È quello, scoppiato tre settimane fa con l’ingresso di Fs in M5, ed esploso ieri con una violenza mai vista, tra il presidente di Atm, Bruno Rota e il sindaco Giuseppe Sala. Ieri doveva essere la giornata nella quale, nei piani del Sindaco,  l’assemblea dei soci – convocata in anticipo dallo stesso Sala – avrebbe dovuto votare la decadenza dell’attuale Cda di Atm e quindi anche di Rota. Avrebbe anche dovuto incoronare Luca Bianchi nuovo timoniere della società. Ma non è andata così: l’assemblea è saltata perché non ha raggiunto il numero legale, disertata da Rota (per motivi di salute) e dai membri del Collegio sindacale. Quindi niente nuovo Cda e niente cambio di presidente.  Da palazzo Marino fanno sapere che sarà riconvocata entro 48 ore.
Intanto però Rota ha guadagnato tempo, nonostante sia comunque destinato a decadere perché giunto al secondo mandato. Il suo scopo è arrivare al 20 aprile, quando l’assemblea dei soci (quella convocata da lui) dovrà ratificare il suo bilancio. Vista la mala parata, Sala ha abbozzato,  limitandosi a dire «che non c’è fretta» e che si dovrà «attivare rapidamente la ricerca di un direttore generale, in più in fretta possibile».
Ma gli stracci erano volati già in mattinata. A scagliarli, sempre Rota, che aveva riunito i giornalisti per illustrare gli ottimi numeri del bilancio 2016. «Io mi aspetto di restare in carica fino all’assemblea dei soci sul bilancio. La revoca – aveva detto – non è una questione leggera. Se viene fatta, vorrei sapere su che basi».
Ma la domanda più pesante che il Presidente ha rivolto a Sala è stata un’altra: «Perché un sistema che funziona viene distrutto?», riferendosi al via libera dato dal Sindaco a Fs nel tpl milanese. Un quesito al quale Sala non ha ancora risposto. Domani ci sarà un nuovo round, quando cioè Rota racconterà la “sua verità” sull’affaire M5 in commissione Trasporti. Lì ha promesso di vuotare il sacco. Un redde rationem che Sala avrebbe voluto evitare. 
ANDREA SPARACIARI