Cinema
6:28 pm, 23 Marzo 17 calendario

Cinema in lutto “Er Monnezza” è morto

Di: Redazione Metronews
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E’ morto a Miami Tomas Milian, aveva 83 anni. La notizia subito ripresa dai social, ha suscitato grande commozione da parte dei fan. Milan, il cui vero nome era Tomas Quintin Rodriguez era nato a L’Avana, il 3 marzo del 1933. L’attore viveva da molti anni in America. Sul suo sito aveva annunciato proprio due giorni fa che sarebbe tornato in Europa al Festival Western d’Almeria.
L’Avana. Milian nasce a Cutono, un piccolo  villaggio vicino all’Avana, da una famiglia della ricca borghesia  cattolica. Suo padre, Emiliano Rodríguez, è un generale che riveste un ruolo importante nel governo del dittatore Gerardo Machado e vorrebbe  per il figlio un futuro da militare, ma Milian fin da piccolo  manifesta velleità artistiche. Finito il liceo a Cuba, parte per Miami e  si iscrive all’Accademia Teatrale della Florida. Nel 1958 si  stabilisce a New York, dove frequenta l’Actor’s Studio, fondato da  Elia Kazan e diretto da Lee Strasberg. Lo Studio segue il metodo  Stanislavskij, che insegna la totale identificazione dell’attore con  il personaggio, tecnica che Milian non abbandonerà mai. Per vivere e  pagarsi i corsi di recitazione e di inglese fa di tutto:  lavapiatti, benzinaio, posteggiatore. Finché il suo talento non viene  notato dai responsabili della NBC, alla ricerca di volti nuovi per una serie televisiva intitolata Decoy (1957-58) che sarà il suo trampolino di lancio.
In Italia. Nel 1959, grazie al regista Jean Cocteau, partecipa al  Festival dei Due Mondi di Spoleto, dove entra in contatto con  personaggi importanti del cinema italiano come Franco Zeffirelli, che  lo vuole con sè per il lavoro teatrale Il poeta e la Musa . Lavora con il regista Mauro Bolognini in diversi film come La notte brava (1959)  e Il Bell’Antonio (1960). Nel 1962 lavora per Luchino Visconti in  “Boccaccio ’70”, dove Milian dà vita all’arido e meschino conte  Ottavio, marito infedele della bellissima Pupe (Romy Schneider). Dalla seconda metà degli anni ’60 Milian  abbandona i ruoli intellettuali e viene utilizzato, proprio a causa  della sua faccia, per il genere allora appena nato degli  spaghetti-western. L’archetipo del peon rivoluzionario Cuchillo nasce  con film come “La resa dei conti” (1966) e “Corri, uomo corri”  (1968). Nella seconda metà degli anni ’70 si lancia nel genere  cosiddetto poliziottesco, dando il volto e le movenze al commissario  Nico Giraldi, che si afferma nell’immaginario collettivo italiano come “ er Monnezza” e gli vale il premio Rodolfo Valentino come attore più creativo e nel 1980 il premio Antonio De Curtis per la commedia.
 

23 Marzo 2017
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