Roma
10:16 pm, 21 Marzo 17 calendario

Zingaretti su Buzzi: «Non l’ho mai frequentato»

Di: Redazione Metronews
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ROMA «Salvatore Buzzi l’ho conosciuto 15-20 anni fa come presidente di una cooperativa sociale. Ma non ho mai avuto frequentazioni con lui». Quando lo scorso 15 ottobre Nicola Zingaretti venne chiamato a testimoniare nel processo Mafia Capitale dai legali di Salvatore Buzzi, essendo indagato in un procedimento connesso, si avvalse della facoltà di non rispondere. Ieri, però, dopo l’archiviazione arrivata lo scorso febbraio, il presidente della Regione Lazio non ha potuto sottrarsi alle domande degli avvocati, respingendo tutta la ricostruzione fatta dal ras delle coop, secondo cui l’appalto da 60 milioni di euro del Cup, il servizio di prenotazione unico sanitario, sarebbe stato decisa a tavolino dai vertici dell’amministrazione regionale, con l’obiettivo di favorire il consorzio Capodarco, che continua a gestire in proroga il servizio.
«In passato ho denunciato Buzzi per calunnia ma dopo quello che ho ascoltato da lui in questi giorni, presenterò una nuova denuncia. Io non mi occupo di questi temi. Io do solo indicazioni: fate la gara in maniera trasparente e pulita. Non ho mai parlato della Gara Cup con nessuno.». Nè con Luca Gramazio nè con Umberto Marroni, chiamati in causa da Buzzi. Ma nemmeno con Giuseppe Cionci (indagato e archiviato) o Salvatore Forlenza, che, secondo le accuse del ras delle coop, avrebbero avuto un ruolo di primo piano nella turbativa d’asta, con cui le coop di Buzzi, insieme al consorzio Solco, sarebbero riuscite ad intestarsi momentaneamente, nel settembre del 2014, uno dei 3 lotti destinati al consorzio Capodarco. «Forlenza so che è un dirigente del Cns e ci diede una mano in provincia di Latina in campagna elettorale – le parole di Zingaretti –  Cionci è un mio amico, un imprenditore, che si preoccupava di supervisionare i conti del mio comitato elettorale. Ma se mi avesse parlato del Cup gli avrei tolto l’amicizia».
Nello spiegare perché la gara nel dicembre 2014 venne revocata dopo l’esplosione dell’inchiesta Mafia Capitale, Zingaretti prima ha parlato di «un’offerta anomala», poi ha argomentato diversamente: «Si determinò una situazione per cui era impossibile procedere». Ma è solo un dettaglio. Il presidente, infatti, è stato categorico nel respingere ogni zona d’ombra: «Non è vero che la gara Cup era nascosta, venne pure pubblicizzata sui giornali». E al termine dell’udienza era visibilmente sollevato. «Continua una strategia di insinuazione e di fango nei confronti di una amministrazione che ha le carte in regole ed è fatta di persone per bene e oneste», ha detto  allontanandosi dall’aula bunker di Rebibbia.
MARCO CARTA
Buzzi, detenuto nel carcere di Tolmezzo non può sentirlo. E subito dopo prende la parola per riconfermare tutte le accuse. “Gramazio aveva parlato con Zingaretti della gara Cup. Qui si nega l’evidenza. Io il 16 settembre 2014 stavo sotto l’ufficio di Cionci all’Eur. Lo certifica il gps della mia macchina. Arrivo alle 13 e 04 e vado via alle 13 e 18. Il tempo di parlare con Forlenza che andava a parlare con Cionci. Lo racconto il giorno dopo in un’ambientale, dove c’è una confessione extragiudiziale di questa gara. E almeno che io non abbia una capacità divinatoria, o mi sia impazzito, si trova tutto quello che ho già detto”.
 
Insieme a Zingaretti, è stato ascoltato in veste di testimone anche il presidente del consiglio regionale del Lazio Daniele Leodori, indagato (e poi archiviato), sulla base delle dichiarazioni dell’ex presidente della 29 Giugno, secondo cui Leodori sarebbe intervenuto a sostegno della cooperativa Serviplus nella gara 30 del settembre 2013 sulla raccolta differenziata del multimateriale nel comune di Roma, indetta da Ama. Sollecitato dalle domande di Alessandro Diddi, avvocato di Buzzi, Leodori così si è difeso: “Conosco la cooperativa Serviplus, uno dei 3 soci fondatori è una persona che vive a San Cesareo, vicino al mio paese. Ma in quel momento non ero a conoscenza di questa gara. Non so perchè viene fatto il mio nome. Non so nulla”. Neanche degli accordi fra la Serviplus e Salvatore Buzzi, che al termine della deposizione del consigliere regionale ha confermato nuovamente la sua versione dei fatti. “La Serviplus ha come unico referente Daniele Leodori. Per quale motivo gli cedo un lotto e gli regalo un milione e due (il valore dell’appalto ndr)? Mica hanno vinto un biglietto del super Enalotto. Qualcuno me lo avrà detto, no?”. 

21 Marzo 2017
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