Svolta salutista a tavola Italiani pazzi del pesce
ROMA Svolta salutista sulle tavole degli italiani. Nel 2016, il pesce fresco ha fatto segnare il maggior incremento degli acquisti familiari, con un balzo record del 5%, in netta controtendenza con i consumi alimentari complessivi, che in Italia sono risultati in calo dell’1%. I dati emergono da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat e Ismea, nella quale si sottolinea comunque che l’aumento della domanda interna è soddisfatto soprattutto dalle importazioni (+3%), con circa 2 pesci consumati su 3 stranieri.
Il 30% degli italiani mangia il pesce una volta alla settimana mentre un ulteriore 34% lo porta in tavola non meno di una volta al mese, secondo l’ultima indagine Eurobarometro.
A trainare l’aumento dei consumi familiari (+4,9% in valore) sono le sardine con un rialzo del 16,6%. L’Italia rientra quindi in una tendenza che va consolidandosi da tempo a livello globale. Secondo la Fao, infatti, nel 2014, per la prima volta, è stata superata la quota dei 20 kg di pesce consumati a testa. Sempre secondo la Fao, però, le quantità di pescato si sono ridotte e il 31,4%delpesce consumato è frutto di una pesca ottenuta a livelli biologicamente non sostenibili, una percentuale che è tripla di quella del 1974, anche se oramai stabile dal 2007.
Salmone inquinato dalla diossina
Il salmone proveniente dagli allevamenti intensivi è pericoloso per la salute. L’allarme, che dal 2004 viene periodicamente rilanciato dagli ambientalisti, riguarda l’ingente quantitativo di materiali di scarto biologici, organici e inorganici, tra cui la diossina, che vanno a depositati nei fondali degli allevamenti e che inquinano i salmoni che poi andiamo ad acquistare.
VALERIA BOBBI
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