Ue
8:22 pm, 7 Marzo 17 calendario

Euroscettici furbetti con frode sui fondi Ue

Di: Redazione Metronews
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BRUXELLES Euroscettici sulla carta, ma pronti a spillare soldi all’Europarlamento con ogni mezzo. Fanno discutere i casi sollevati dalle inchieste dell’ufficio anti-frode Ue, che ha messo a nudo il meccanismo di uso improprio dei fondi (collaboratori assunti con i soldi di Strasburgo ma impiegati in patria per fini politici nazionali) organizzato dal Front National di Marine Le Pen, dallo Ukip di Nigel Farage (che ha fatto assumere la moglie) e dal partito del polacco Jaroslaw Kaczynski (che usava l’assistente di un deputato come badante della madre).
Guai anche per gli italiani
Ma ci sono anche sei inchieste che riguardano eurodeputati italiani. I casi di Riccardo Nencini e Pier Antonio Panzeri sono pubblici, visto che entrambi hanno presentato ricorso alla Corte di giustizia Ue contro le richieste di rimborso. Gli altri «casi in corso» sono quelli di Mario Borghezio della Lega Nord, Lara Comi di Forza Italia e Laura Agea e Daniela Aiuto del M5S. Secondo le regole dell’Europarlamento, i deputati possono utilizzare i fondi comunitari solo per gli assistenti che svolgono funzioni legate all’Assemblea di Strasburgo e non relativa all’attività politica nazionale.
La mamma come assistente
Per Borghezio la contestazione è di aver pagato come assistente Massimiliano Bastoni, eletto consigliere comunale a Milano nel 2011. Rilievo simile nei confronti di Laura Agea, che avrebbe assunto come assistente un militante. Sempre secondo le regole dell’Europarlamento, i deputati non possono assumere parenti. Per questo a Lara Comi è stato chiesto di rimborsare i fondi utilizzati per pagare la madre come assistente. Infine a Daniela Aiuto sono state contestate spese per ricerche considerate «frutto di plagio» e dunque non rimborsabili.
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7 Marzo 2017
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