L’Oscar dei pasticci a Moonlight

CINEMA Quel pasticciaccio brutto di Hollywood che rovina la bella serata (ma neanche troppo) come un fuoriprogramma non in scaletta. Dopo più di sei ore di diretta, nel momento principale della premiazione (il film vincitore degli Oscar) l’annuncio è sbagliato. Viene premiato La La Land, con lacrime e discorsi di prassi. Ma il colpo di scena è dietro l’angolo: la busta aperta è errata. E il premio va, dunque, a Moonlight, gioiellino scritto e diretto da Barry Jenkins, basato sull’opera teatrale In Moonlight Black Boys Look Blue di Tarell Alvin McCraney.
E l’Academy apre un’inchiesta interna.
È Berry Jenkins, il regista di Moonlight a spiegare il fattaccio: «Ho chiesto di vedere la busta, ma non me l’hanno consegnata immediatamente. Quando ho avuto modo di leggere, ho visto che c’era chiaramente scritto Moonlight. Il fatto è che nella busta c’erano due biglietti». Nell’altro c’era scritto “Emma Stone per La La Land”, era dunque una copia che annunciava la vittoria della Stone nella categoria migliore attrice protagonista e Warren Beatty ha letto quel biglietto, uscito per primo dalla busta. Per questo l’Academy dichiara: «I presentatori hanno ricevuto per errore la busta sbagliata, errore che è stato immediatamente corretto appena scoperto. Stiamo investigando su quanto è accaduto e siamo profondamente dispiaciuti che sia successo»
In ogni caso la tanto prevista pioggia di premi per La La Land (per quasi tutti La La Legend) non è comunque arrivata. E Stanley Donen e Gene Kelly in Singin’ in the Rain non sono stati emulati. La pioggia invece c’è stata. Quella di biscotti e ciambelle volati sulla platea degli Oscar prima delle principali premiazioni. Glutine che cade dal cielo, come dice il presentatore Jimmy Kimmel, sul palco per più di sei ore.
I primi Oscar “trumpiani” senza Trump grande assente annunciato della serata (lo stesso Kimmel ha scritto al neo presidente degli Usa su Twitter: «Sei sveglio?», ottenendo migliaia di retweet in pochi secondi) hanno visto sì trionfare il bel musical, ma con “solo” sei statuette totali. Quella più importante, come miglior attrice protagonista a Emma Stone. Non ce l’ha fatta, invece, il suo partner in scena.
Ryan Gosling è stato battuto da Casey Affleck come miglior attore per la sua immensa interpretazione in Manchester by the Sea: un film da non perdere assolutamente, una vera lezione di cinema.
E delusione anche per l’Italia. Fuocoammare,  il film di Gianfranco Rosi, non è riuscito a conquistare la statuetta: l’Oscar per il migliore documentario è andato a O. J. Made in America. Unico premio tricolore va a Alessandro Bertolazzi e Giorgio Gregoriani che, con Christopher Allen Nelson, hanno conquistato un Oscar “tecnico” per il makeup di Suicide Squad, il blockbuster tratto dai fumetti Marvel. 
C’è un po’ d’Italia anche nell’Oscar per il miglior corto di animazione che va a Piper del regista canadese di origine italiana Alan Barillaro. Piper, storia di crescita di un baby uccellino che riesce a vince le sue paure, ha vinto e il suo creatore Alan Barillaro, ha ringraziato la moglie e i tre piccoli “Piper” che sono rimasti a casa.
Tutti i vincitori dell’89.ma edizione
 MIGLIOR FILM: ‘Moonlight’
 MIGLIOR REGIA: Damien Chazelle per ‘La La Land’
 MIGLIOR ATTORE: Casey Affleck per Manchester by the sea
 MIGLIOR ATTRICE: Emma Stone per ‘La La Land’
 MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA: Mahershala Ali per ‘Moonlight’
 MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA: Viola Davis Barriere
 MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE: ‘Manchester by the sea
 MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE: ‘Moonlight’
 MIGLIOR FILM STRANIERO: Il cliente (Iran)
 MIGLIOR FILM ANIMAZIONE: ‘Zootropolis’
 MIGLIOR FOTOGRAFIA: ‘La La Land’
 MIGLIOR SCENOGRAFIA: ‘La La Land’
 MIGLIOR MONTAGGIO: La battaglia di Hacksaw Ridge
 MIGLIOR COLONNA SONORA: ‘La La Land’
 MIGLIOR CANZONE: ‘City of Stars’ di ‘La La Land’
 MIGLIORI EFFETTI SPECIALI: Il libro della giungla
 MIGLIOR SONORO: La battaglia di Hacksaw Ridge
 MIGLIOR MONTAGGIO SONORO: ‘Arrival’
 MIGLIORI COSTUMI: Animali Fantastici e dove trovarli
 MIGLIOR TRUCCO: Alessandro Bertolazzi, Giorgio Gregorini e Christopher Nelson per ‘Suicide Squad’
 MIGLIOR DOCUMENTARIO: O.J.: Made in America
 MIGLIOR CORTO DOCUMENTARIO: ‘The White Helmets’
 MIGLIOR CORTO: ‘Sing’
 MIGLIOR CORTO D’ANIMAZIONE: ‘Piper’.
 
ORIETTA CICCHINELLI