Università, bene il sud ma il nost resta migliore
ROMA Avete un figlio che vuole studiare medicina? Mandatelo a Padova, oppure a Torino o Bologna. In queste città ci sono infatti i migliori atenei italiani come qualità di studio e di ricerca. Se invece vuole fare l’architetto, suggerite il Politecnico di Torino, lo Iuav di Venezia e il Politecnico di Milano. Per ingegneria civile si conquistano il podio la Federico II di Napoli, il Politecnico di Torino ed il Politecnico di Milano. È quanto si evince dalla ricerca presentata dall’Anvur (l’Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca), che ha analizzato tutte le pubblicazioni prodotte dalle università italiane nel periodo 2011-2014.
Luci e ombre
L’Università italiana ha imboccato una strada virtuosa, la produzione scientifica è migliorata in quantità e qualità (anche nel confronto internazionale, +0,4% nell’ultimo biennio), grazie anche al contributo dei ricercatori neoassunti e stabilizzati negli ultimi anni, e questo sta ad indicare che si è affinato il processo di selezione delle nuove leve. I miglioramenti che si scorgono confrontando le posizioni nella graduatoria sono distribuiti in tutto il territorio nazionale, senza una netta distinzione tra aree geografiche. In questo quadro, infatti, il Sud ha registrato un miglioramento ed il Nord ha mantenuto la prima posizione. «Ora resta – ha commentato il presidente Anvur Andrea Graziosi – da capire quanto a lungo sarà possibile sostenere queste performance, e aiutare il Meridione e le Isole a continuare nel recupero a parità di scarse risorse».
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