Giuliani: In Peace spiego come ridere in santa pace

ROMA Fino al 5 marzo, al Teatro Greco, il comico romano Antonio Giuliani sarà protagonista di “Peace”.
Giuliani, dove e come si comincia a costruire la pace, secondo lei?
Cercando di stabilire ciò che ci fa stare male e ci disturba nella vita di tutti i giorni. Quel che non rientra in questo ambito, è la base sulla quale si costruisce la pace.
La comicità può aiutare a raggiungere l’obiettivo?
Molto. Aiuta a rilassarsi e a non pensare, dunque dispone in uno stato d’animo positivo nei confronti di se stessi e degli altri.
Lei crede che l’ironia sia ancora uno strumento efficace per stigmatizzare e, magari, cambiare le storture del mondo?
Fino a qualche decennio fa sia stata molto più utile. Oggi, viviamo in un’epoca in cui, anche a causa dei social, è diventato difficile stabilire se un fatto è vero. Quindi è diventato più difficile anche ironizzare su ciò che succede.
Alla soglia dei 50 anni, pensa sia cambiato il suo modo di far ridere?
Sì, il passare degli anni implica inevitabilmente un modo di ragionare e delle responsabilità diversi che si ripercuotono anche nel lavoro. Questo, però, non vuol dire non essere moderni o non provare a ironizzare, come faccio in Peace, sulle differenze generazionali.
 DOMENICO PARIS