Dragão stregato ma la Juve ci prova
CALCIO Sarà meglio che la Juventus nervosetta di questi tempi prenda sul serio l’impegno di domani sera in casa del Porto. Allegri lo ha già detto chiaramente e lo ribadirà anche oggi, vigilia di un match che la Signora non può permettersi di sbagliare: con il campionato più che indirizzato, la nobiltà dei bianconeri si misurerà sulla base di quello che sapranno fare in Champions. Dove però nessuno scherza, a questo punto.
Nemmeno il Porto: capace in estate di eliminare la Roma, di vincere i suoi ultimi sei impegni casalinghi e storicamente di non perdere in casa contro un’italiana da ventidue anni. L’ultima squadra nostrana a violare il Dragao è stata addirittura la Sampdoria di Roberto Mancini, mentre non sono mai tornate con il bottino pieno Milan, Lazio, due volte l’Inter, il Napoli e appunto la Roma. Vero che quest’anno la Juve europea ha viaggiato meglio fuori che in casa, però serviranno antenne dritte come minimo: Allegri si riaffiderà al «4-2 e avanti con giudizio», Buffon ritroverà l’amico Casillas per una sfida indiretta tra leggende, così come sarà interessante mettere poi a confronto le atmosfere del Dragao e dello Stadium. I precedenti paiono comunque favorevoli alla Juventus, mai sconfitta dal Porto nelle competizioni europee: il ricordo più piacevole risale al primo incrocio, nella finale delle Coppa delle Coppe 1984. Quando, a Basilea, decisero Vignola e Boniek: una vita fa, certo. Ma certi successi non si dimenticano mai e possono aiutare a pensare positivo: cosa di cui la Signora, fuori dai confini nazionali, ha sempre un clamoroso bisogno.
DOMENICO LATAGLIATA
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