Scienza
8:00 pm, 19 Febbraio 17 calendario

Se il mammut tornasse a vivere 4.000 anni dopo

Di: Redazione Metronews
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USA. I test sono già partiti. E in un’università prestigiosa come Harvard, dove un’equipe di ricercatori è al lavoro sulla “dis-estinzione” del mammut lanoso entro 2 anni grazie al gene editing, il “taglia e incolla” del Dna,  nuova frontiera della ricerca genetica. L’operazione  è stata annunciata da George Church della Harvard University, durante  il meeting dell’American Association for the Advancement of Science  (Aaas). 
La nuova creatura
In sintesi si tratterebbe di creare un embrione ibrido mammut-elefante da impiantare all’interno di un utero artificiale – invece che in un’elefantessa usata come madre surrogata – così da riportare in vita l’antico pachiderma scomparso dal pianeta  4 mila anni fa. Ne risulterebbe in realtà un animale chimera, un “mammophant” –  un mammufante – totalmente prodotto ex vivo in laboratorio. La creatura assomiglierebbe cioè all’elefante, ma come il mammut avrebbe orecchie piccole, pelo lungo e arruffato,  grasso sottocutaneo e sangue “antigelo”. Church e colleghi stanno lavorando all’idea dal 2015. Sono partiti dal Dna di mammut rinvenuto nel permofrost artico, analizzandolo per cercare i geni che differenziano l’animale estinto dal suo erede elefante. Dall’avvio del programma ne hanno trovati sempre di più, e inserendoli nel Dna di un embrione di elefante graziealla tecnologia dell’editing genetico arriverebbero al risultato: un embrione di mammufante. Per ora gli scienziati si sono fermati un passo prima, ma dai test di laboratorio sembra che le cellule con genoma misto mammut-elefante siano funzionali. L’esperimento sta sollevando diversi dubbi di natura etica, anche se il team di Harvard ritiene che potrebbe servire a proteggere l’elefante asiatico dallo  stesso destino del suo antenato mammut: l’estinzione.
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19 Febbraio 2017
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