Contro il suk la Lega lancia il referendum

TORINO Dopo la decisione della giunta Appendino di non trasferire il suk, il contestato mercato del libero scambio, a Ponte Mosca, la questione non è più dove collocarlo ma se portare avanti o meno l’iniziativa. Almeno, la pensa così la Lega che, da sempre contraria al suk, ora chiede un referendum perché siano i cittadini a dire se il mercato del libero scambio dovrà esistere.
«Siamo al capitolo finale di questa esperienza fallimentare – spiega il capogruppo del Carroccio in consiglio comunale, Fabrizio Ricca – e, visto che la giunta continua a restare sorda su questo argomento, abbiamo deciso di utilizzare lo strumento di massima partecipazione democratica, il referendum, per dimostrare quello che è il sentimento dei torinesi».
Da tempo la Lega chiede la chiusura definitiva del suk e ora risolleva il caso con quella che il segretario provinciale e consigliere regionale Alessandro Benvenuto definisce «una proposta politica seria a un movimento che ha fatto della consultazione popolare un cavallo di battaglia». Per la Lega il suk «non è altro che una situazione di illegalità e portarlo avanti è un proseguire nell’errore. La povertà non si combatte così – concludono gli esponenti leghisti – non si fa integrazione con un mercato dell’illegalità. Con il referendum vogliamo far capire che nessuno lo vuole».
REBECCA ANVERSA