La Consulta motiva la sentenza sull’Italicum
ROMA La Costituzione «non impone al legislatore di introdurre, per i due rami del Parlamento, sistemi elettorali identici» ma «esige che, al fine di non compromettere il corretto funzionamento della forma di governo parlamentare, i sistemi adottati, pur se differenti, non devono ostacolare, all’esito delle elezioni, la formazione di maggioranze parlamentari omogenee». Lo scrivono i giudici della Consulta nella sentenza sull’Italicum, lunga cento pagine. «Questa Corte non può esimersi dal sottolineare che l’esito del referendum ha confermato un assetto costituzionale basato sulla parità di posizione e funzioni delle due Camere». Per la Corte il ballottaggio rischia di «comprimere eccessivamente il carattere rappresentativo dell’assemblea elettiva e l’eguaglianza del voto». Un premio di maggioranza con la soglia del 40% non è «irragionevole», perché «consente di attribuire la maggioranza assoluta alla lista che abbia conseguito una determinata maggioranza relativa». I capilista bloccati non ledono la libertà dell’elettore, ma senza poter scegliere il seggio perché questo violerebbe il principio di uguaglianza del voto.
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