Trump
7:30 am, 26 Gennaio 17 calendario

Il muro di Trump al via entro pochi mesi

Di: Redazione Metronews
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USA Il costruttore Donald Trump non perde tempo e dà subito seguito ad alcune delle promesse più controverse che aveva fatto in campagna elettorale. Controverse, ma tali che se portassero risultati potrebbero consegnarli un grande consenso al’interno degli Stati Uniti. I temi centrali sono soprattutto il lavoro – con la promessa di portare più occupazione dentro i confini – e l’immigrazione. Su questo Trump affida il suo simbolismo al rafforzamento del muro al confine con il Messico, una barriera che esiste già per un migliaio di chilometri, ma che ora Trump vuole rafforzare ed estendere per tutti i 3.200 chilometri di confine. 
D’altro canto Trump non è l’unico al mondo a costruire muri contro l’immigrazione. Se un tempo infatti le barriere erano erette per tenere fuori i nemici (dalla Muraglia Cinese al Vallo di Adriano), per dividere zone ostili (Corea, Cipro, Irlanda del Nord), o per limitare le libertà (Berlino), oggi invece nascono migliaia di chilometri di barriere per tenere fuori i migranti. Anche nel cuore di Europa, dove di recente la decisione di erigere sbarramenti ha destato molto scalpore in occasione della crisi dei rifugiati siriani. Muri sono stati innalzati sul confine da Ungheria e Slovenia, e altrettanto hanno minacciato di fare altri Paesi, come persino l’Austria. Ma anche in questo caso non si tratta dei primi muri anti-immigrati in Europa. Ne esistono infatti già al confine fra Bulgaria e Turchia e fra Grecia e Macedonia. Ed esistono da tempo muri che dividono l’Europa dall’Africa: sono le recinzioni che racchiudono in Marocco le enclave spagnole di Ceuta e Melilla. Ma anche fuori d’Europa impazzano i muri anti-immigrati: ce ne sono fra India e Bangladesh (per più di 3.000 chilometri), Arabia Saudita e Yemen, Thailandia e Malesia, Uzbekistan e Tajikistan, Botswana e Zimbabwe, Turchia e Siria.
OSVALDO BALDACCI

26 Gennaio 2017
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