MAFIA CAPITALE
10:26 pm, 25 Gennaio 17 calendario

Processo mafia capitale cade l’aggravante mafiosa

Di: Redazione Metronews
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ROMA Pene ridotte per tutti, con la caduta dell’aggravante mafiosa per Emilio Gammuto, collaboratore di Salvatore Buzzi. La prima sentenza in appello legata all’inchiesta Mafia Capitale non mette ancora in discussione l’impianto accusatorio della procura, che attende le motivazioni per capire se ad essere messa in dubbio sia l’esistenza stessa dell’associazione mafiosa, o più semplicemente il grado di coinvolgimento di Gammuto nel sodalizio criminale. Ma, di certo, in attesa del giorno del verdetto di primo grado, alimenta sempre di più le speranze di tutti gli imputati del maxi processo dell’aula bunker di Rebibbia, fra cui Alessandra Garrone, compagna di Salvatore Buzzi, che ha salutato la notizia con un liberatorio pianto di gioia.
Ieri, infatti, i giudici della terza sezione penale della corte d’appello hanno ridotto le pene per tutti e 4 gli imputati che erano stati condannati con rito abbreviato il 3 novembre 2015. L’ex funzionaria comunale Emanuela Salvatori, accusata di corruzione, ha visto ridursi la pena da 4 a 3 anni di reclusione. Allo stesso modo Gammuto, condannato in primo grado a 5 anni e 4 mesi, caduta l’aggravante mafiosa, è stato condannato a tre anni di reclusione per la sola accusa di corruzione. Dovranno invece scontare 2 anni e 8 mesi Fabio Gaudenzi e Raffaele Bracci, condannati inizialmente a 4 anni. Ad entrambi veniva contestato un episodio di usura del 2014, quando «si facevano promettere dall’imprenditore Filippo Maria Macchi, a fronte della garanzia rappresentata da due orologi di valore», interessi pari a 3 mila euro su un finanziamento di 30 mila euro, con un tasso del 120% annuo.
MARCO CARTA

25 Gennaio 2017
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