Il lupo torna ad essere un nemico
ROMA Dopo una tregua lunga una cinquantina d’anni, il lupo torna ad essere un “nemico”: ieri la Conferenza Stato-Regioni ha approvato in sede tecnica il Piano di Conservazione del lupo. L’approvazione finale, in sede politica, è fissata per il 2 febbraio. Il Piano mette in fila misure per tutelare gli allevamenti (dalle recinzioni speciali ai rimborsi). Ma il cuore del problema è la norma 22, che prevede l’abbattimento controllato di un numero di lupi non superiore al 5% del numero complessivo in Italia, facendo riferimento ad un piano del Ministero dell’Ambiente. Ieri il ministro Galletti ha incontrato una delegazione di allevatori toscani. «In certe zone la presenza del lupo è diventata un rischio. Ci sono attività che chiudono per i lupi. Per questo ho messo intorno ad un tavolo 70 esperti, che hanno predisposto 22 azioni per migliorare la convivenza lupi-agricoltori», ha detto Galletti. Ma le associazioni ambientaliste, Wwf in testa, temono danni alla zootecnia con il rischio di legittimare il bracconaggio sulla specie.
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