Rigopiano, c’è speranza ma emerge un altro corpo

PESCARA  C’è sempre speranza di trovare superstiti. Lo conferma il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio. Anche se ieri a Rigopiano è stato trovato il corpo della sesta vittima accertata, un giovane senegalese che proprio ieri era entrato nell’elenco dei dispersi, ancora 23. Le ricerche in quota non si fermano, nonostante le condizioni meteo difficili, con nebbia e pioggia mista e neve che hanno di nuovo flagellato la zona dell’hotel, rendendo anche parecchio complesso il volo per gli elicotteri. I vigili del fuoco stanno avanzando all’interno della struttura lungo il percorso che ha consentito il ritrovamento dei 9 superstiti, e nel contempo stanno operando su un altro fronte nevoso per consentire l’apertura di ulteriori varchi sul lato opposto della struttura. I soccorritori per prudenza lavorano a mano, con vanghe e piccozze. 
Secondo i Carabinieri, a investire l’hotel di Rigopiano è stata una valanga da 120.000 tonnellate a una velocità di 100 chilometri l’ora, con una forza equivalente a 4.000 tir a pieno carico. Il fronte di distacco della massa nevosa ha una larghezza di 500 metri e una lunghezza di 250 metri, con uno spessore di 2,5 metri. Per aprire una via la turbina ha consumato 700 litri di gasolio.  
Intanto emerge una richiesta di aiuto inviata per email dall’albergo 11 ore prima della slavina, inevasa.
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