TERREMOTO
9:00 am, 19 Gennaio 17 calendario

I geologi: non sappiamo se si fermeranno le scosse

Di: Redazione Metronews
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ROMA.  Dal 24 agosto una scossa ogni minuto e mezzo. Otto di magnitudo superiore al 5 negli ultimi venti giorni. Concordano i sismologi nel ritenere che era statisticamente prevedibile, a prescindere dalla distribuzione geografica, che ci fossero altre scosse nell’area interessata dal terremoto dell’estate. Di che si tratta? «Ancora una volta si è trattato di un fenomeno di “contagio sismico” tra faglie adiacenti, anche detto effetto “domino” o “a cascata”, un fenomeno al quale assistiamo già da alcuni mesi in Centro Italia con gli eventi di agosto-ottobre 2016 ad Amatrice, Visso, Norcia e Castelsantangelo sul Nera», spiega Andrea Billi, dell’Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Cnr (Igag-Cnr). Le tre scosse di terremoto registrate ieri «sono relative allo stesso sistema di faglie del sisma che si è scatenato il 24 agosto scorso», aggiunge Francesco Peduto, presidente del Consiglio nazionale dei geologi: «I morfoblocchi, le strutture tettoniche coinvolte nelle scosse di oggi (ieri, ndr) sono le stesse che hanno prodotto le sequenze dei mesi scorsi nell’Italia centrale». «Quando una faglia genera un terremoto –  spiega ancora Billi – la faglia stessa si libera dello stress al quale era sottoposta immediatamente prima del terremo e trasferisce parte di tale stress ai segmenti di faglia adiacenti, che in un lasso di tempo imprevedibile (ore, giorni, mesi, anni) possono a loro volta generare terremoti e di nuovo contagiare le faglie adiacenti. Tali terremoti saranno sicuramente seguiti nelle prossime ore da uno sciame di repliche sismiche la cui intensità è difficilmente prevedibile».
Quando si fermeranno?
«Non ci sono elementi per dire che la sequenza sismica che sta colpendo ancora una volta l’Italia centrale si fermerà» rimarca Francesco Peduto, spiegando che  «quando si analizza un terremoto non si possono mai fare previsioni». «Comprendo pienamente – osserva – quale disagio stanno vivendo le popolazioni colpite e quanto vorrebbero sapere quando queste repliche o nuovi terremoti si fermeranno, ma da tecnico posso solamente rilevare che vista l’energia che si era accumulata in quell’area, una scossa unica sarebbe stata di intensità elevatissima». «Come si sta dimostrando, l’energia accumulata è intensa e, se si  liberasse tutta insieme, si potrebbe verificare una catastrofe. Uno scenario – indica Peduto – che potrebbe essere scongiurato proprio dalla continuità delle scosse».
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19 Gennaio 2017
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