Gentiloni: combatteremo l’Europa a due rigidità
GERMANIA Un secco “No” all’Europa a due rigidità: inflessibile sui vincoli di bilancio, al limite del lassismo sulle regole europee riguardati la gestione dei flussi dei migranti. Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, è arrivato a Berlino determinato a proseguire il rapporto di collaborazione con la Germania instaurato da Renzi. E, stando all’esordio in Cancelleria, anche il confronto con Angela Merkel è stato improntato alla stessa franchezza. Se prima si parlava spesso «di un’Europa a due velocità, oggi mi pare che si parli di Europa a due rigidità: molto rigida su alcune cose, molto meno su altre», sono state le parole del presidente del Consiglio. Più tardi, di fronte a una platea di imprenditori, Gentiloni ha sottolineato l’importanza del nuovo corso dato all’Italia in questa legislatura.
Italia ha cambiato volto
Quella dell’Italia come Paese «fiscalmente irresponsabile» è un’idea «che non deve tornare più», ha assicurato il presidente del Consiglio che poi ha aggiunto: «La discussione sui vincoli e i cavilli dell’Unione Europea è, oggi, troppo stridente. È questa doppia rigidità che non consente all’Europa di guardare avanti». Diretto, Gentiloni anche sul capitolo dieselgate che ha coinvolto, dopo Volkswagen, anche Fca. Se Berlino si è rivolta alla Ue perchè vengano ritirati dal commercio tre modelli, Gentiloni mette in chiaro che «si tratta di questioni regolate dalle leggi e le leggi attribuiscono alle singole autorità nazionali di omologazione il compito di fare questi esami. Noi decidiamo per quel che ci riguarda e siamo convinti che i tedeschi facciano lo stesso».
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