L’attentato a Reagan secondo Ridley Scott
ROMA Che succede se due attori come Tim Matheson (“The West Wing”) e Cynthia Nixon, la Miranda di “Sex&The City”, incontrano una storia autentica e un produttore come Ridley Scott? Prende forma “Killing Reagan”, il docufilm in onda stasera (ore 20.55) su National Geographic (Canale 403 di Sky) basato sul libro di Bill O’Reilly che racconta l’attentato al 40esimo presidente Usa.
Matheson e la Nixon vestono i panni di una delle coppie presidenziali più iconiche: Ronald e Nancy Reagan, alla Casa Bianca dal 1981 al 1989. Grazie all’abilità oratoria di lui, all’impegno in favore delle donne di lei e al fascino di entrambi, arrivano ben presto a toccare il cuore delle persone.
Una coppia presidenziale segnata però dall’attentato del 1981. Sono le 14,27 del 30 marzo quando sei colpi di pistola partono da una calibro 22. A sparare è un giovane sbandato ossessionato da un’attrice americana. La vittima designata è proprio il presidente Reagan. Un attentato che, sebbene fallito, segna per sempre Reagan come presidente, come uomo, come marito.
“Killing Reagan” ricostruisce l’attentato analizzando l’effetto che ebbe sulla sua presidenza. E poi le sfide come leader. Non solo il Ronald Reagan presidente, ma anche l’uomo con le sue debolezze e paure e poi il profondo legame con la moglie Nancy.
«Se Hinckley non avesse premuto il grilletto, il mondo oggi sarebbe un posto diverso – dice Bill O’Reilly, autore del libro dal quale è tratto il docufilm – Il presidente Reagan fu messo a dura prova nei primi giorni del suo mandato, e questo attentato cambiò letteralmente il corso della sua presidenza».
BARBARA NEVOSI
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