Uxoricida “pentito” Una storia di violenze
QUESTURA Messo alle strette, ieri notte in questura, ha confessato. Ora è in stato di fermo per omicidio. Luigi Messina, 53 anni, è l’assassino di Rosanna Belvisi, 50 anni, sua moglie. L’ha uccisa domenica, nella loro casa di via Coronelli, con 23 coltellate su collo e petto, poi ha gettato l’arma (un coltello da cucina con cui stava sbucciando un’arancia prima di perdere il controllo) in un tombino e i vestiti sporchi di sangue nella boscaglia in via Parenzo. Messina ha raccontato che l’altro ieri aveva avuto l’ennesima discussione con la moglie per gelosia, perché lui aveva un’altra relazione da cui è nato un bambino che oggi ha tre anni: «All’ennesimo insulto a me e a mio figlio non ci ho visto più», ha detto, alludendo anche a presunti tradimenti di lei e a una lite violenta. Si dice «pentito», ora. Pare che l’uomo fosse da lungo tempo infedele. E che tra i due ci siano stati lunghi anni di violenze. Già nel 1995 la donna fu ferita da colpi di coltello: allora l’autore fu ignoto, ma quell’episodio ha assunto ora un altro significato. Il questore De Iesu e il capo della Mobile, Bucossi, invitano le donne a denunciare gli uomini violenti. Il Consiglio comunale, ieri, ha osservato un minuto di silenzio. L’assessore Majorino: «Abbiamo triplicato i fondi ai centri antiviolenza».
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