Metrò a Monza e post Expo: patti ribaditi
POLITICA Due miliardi e mezzo per Milano e undici per la Lombardia di cui cinque già “cantierabili” per post Expo, trasporti, Pedemontana, periferie. È la conferma da parte del governo Gentiloni dei patti per Milano e per la Lombardia siglati dal predecessore Renzi e ribaditi ieri in un incontro con il sindaco Sala e il presidente Maroni dal ministro della coesione territoriale Claudio De Vincenti. Sedate anche le polemiche a proposito di quello che pareva un primo intoppo ai soldi promessi: ossia lo stop ai 18 milioni per la riqualificazione del quartiere Adriano, rimasti fuori dai primi 24 progetti finanziati subito. De Vincenti ieri ha assicurato che nonostante questo i fondi arriveranno presto. Ma le priorità sono il prolungamento della metropolitana per Monza, un’opera da 1,3 mld di euro, le politiche abitative dell’Aler (sul tavolo l’ipotesi di una gestione congiunta Comune-Regione), il campus per l’Università statale.
Altro capitolo trattato quello del post Expo e del ruolo strategico di Milano. L’area di Expo dovrebbe diventare una zona economico speciale quindi con un regime fiscale più vantaggioso: De Vincenti ha detto che la richiesta sarà portata avanti in Europa, assieme a quella del trasferimento dell’agenzia europea del farmaco da Londra a Milano.
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