Ucciso ad Ankara l’ambasciatore russo
TURCHIA Un colpo alla schiena e l’ambasciatore russo ad Ankara crolla ferito durante il suo discorso in una galleria d’arte. Muore poco dopo. Il suo assassino è un poliziotto di 22 anni che ha avuto modo di avvicinarglisi senza problemi per colpirlo in diretta tv sotto gli occhi stupefatti dei presenti, e di fare indisturbato proclami per un minuto. Sparando, il giovane ha gridato «Allah è grande» e «Vendetta per Aleppo». La pista islamista sembra dunque quella privilegiata, ora che Russia e Turchia si sono riavvicinate dopo le tensioni dei mesi scorsi e stanno tentando di mettersi d’accordo sulla Siria (oggi un importante vertice a Mosca). Secondo il sindaco di Ankara, però, la pista islamista sarebbe solo una “copertura”, e il killer faceva invece parte della rete del predicatore Gulen, l’arcinemico del presidente Erdogan accusato del tentato golpe di luglio. In precedenza il sindaco aveva denunciato l’attacco come un tentativo di «danneggiare le relazioni tra Russia e Turchia». Erdogan siè affrettato a telefonare a Putin. Il killer è stato a sua volta ucciso dalla polizia. Altre tre persone sono rimaste ferite.
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