I grandi elettori incoronano Trump
USA Con il voto del Collegio Elettorale, verrà ratificata lunedì la vittoria di Donald Trump, e si concluderà il lunghissimo processo elettorale che il 20 gennaio manderà alla Casa Bianca il 45esimo presidente degli Stati Uniti. Ma torna sotto accusa il metodo di elezione indiretta del presidente, dal momento che Hillary Clinton è uscita sconfitta nei voti elettorali ma ha ottenuto 2,8 milioni di voti in più nel voto popolare. I critici del sistema del collegio elettorale sostengono che non rappresenta più la realtà politica e demografica dell’America.
Per un pugno di voti
Eletti con il sistema “winner takes all” – cioè chi vince, anche per un pugno di voti, prende tutti i delegati – nei singoli Stati in numero proporzionale alla popolazione i grandi elettori sono 538: ad un candidato sono necessari 270 voti per aggiudicarsi la Casa Bianca. Trump ha ottenuto la netta maggioranza dei voti elettorali, 306, contro i 232 di Clinton che però ha ottenuto molti più voti popolari, anche perché ha conquistato gli Stati più popolosi come New York o California. Così è stato lanciato un appello per chiedere ai grandi elettori di votare secondo coscienza contro Trump. Ma per mettere in crisi l’elezione del magnate dovrebbero votare contro di lui ben 37 elettori. Secondo alcune voci solo al massimo una ventina di rappresentanti repubblicani starebbero valutando il voltafaccia.
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