Burton/Miss Peregrine
3:51 pm, 6 Dicembre 16 calendario

Quel ragazzo speciale di nome Tim Burton

Di: Redazione Metronews
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CINEMA L’unico modo di proteggersi dal mondo, per il diverso, è starsene il più possibile in disparte; nel caso dei bimbi dalle capacità soprannaturali di Miss Peregrine-La casa dei ragazzi speciali (in sala dal 15) la soluzione è un giardino segreto magico cristallizzato nel 1943, dove la quotidianità si ripete sotto l’egida dell’aquilina direttrice interpretata dall’enigmatica Eva Green.
Per la sua ultima favola dark il regista Tim Burton si è ispirato al romanzo omonimo di Ransom Riggs, ci spiega perché nell’incontro-presentazione a Roma.
Signor Burton, cosa l’ha attratta di questo romanzo?
In passato avevo scritto Morte malinconica del bambino ostrica, che ha senz’altro in comune il concetto di diversità con i ragazzi straordinari di Riggs: il protagonista, Jake, non si sente a suo agio con il mondo che lo circonda e questo è qualcosa con cui mi identifico.
Lei era un ragazzo speciale?
Ero me stesso. L’importante è avere qualcuno che incoraggi le tue peculiarità: nel mio caso era mia nonna. E un’insegnante d’arte, l’unica a scuola che voleva lasciarmi essere me stesso.
Nel romanzo Miss Peregrine è diversa da Eva Green, come mai ha scelto quest’attrice?
È vero, non era dell’età adatta ma chi non preferirebbe avere la Green come direttrice? Da bambino avevo un’insegnante spigliata e bellissima ed era l’unica che ascoltavamo.
Lei ha portato al cinema Batman: i bimbi con i poteri hanno qualcosa dei supereroi?
Quando uscì Batman sembrava di avventurarsi in nuovi territori, ora esce un film di supereroi a settimana. Mi piace che i ragazzi di Miss Peregrine abbiano poteri ma fondamentalmente sono semplici bambini, e si comportano come gli altri.
A chi è rivolto questo film?
Le mie storie sono per chi ci trova qualcosa d’interessante.
 
LORENZA NEGRI

6 Dicembre 2016
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